venerdì 23 novembre 2012

la lettera che ti avevo promesso

Era da tempo che aspettavo un motivo per scriverti la lettera che mi avevi
chiesto e il tuo ultimo messaggio di oggi me l'ha fornito...
ancora una volta mi hai sfondato il cuore, eppure ti ho detto ormai non so più
quante volte, quanto sei importante per me! ma tu lo ignori vai avanti sulla
tua strada e te ne esci fuori con dichiarazioni del tipo che ne hai abbastanza
della gente che se ami lo fai con tutta l'anima e dato che nessuno mai farà per
te quel che tu sei disposto a fare per lui tanto vale chiudere il giro.
E lo dici a me, provocandomi l'ennesima chiusura di stomaco, mi ignori, ignori
il fatto che io per te sarei disposta a tutto, ignori di darci almeno una
possibilità, mi sbatti la porta in faccia per l'ennesima volta, ma io invece di
andarmene, di voltare pagina resto lì seduta sulla soglia del tuo cuore
aspettando quella possibilità che non arriverà mai, dicendomi che tanto alla
fine dell'università, dopo la laurea, se le cose non avranno fatto progressi,
ti dirò addio, cose che mi son detta milioni di volte, ad ogni tuo silenzio e
invece di andarmene sono tornata da te, invece di odiarti ti amavo di più, più
profondamente e invece di allontanarti, avrei voluto starti più vicino
diventare un'unica cosa con te trovare insieme la serenità. sei il mio per
sempre non ci riesco proprio a vederti come amico...

domenica 18 novembre 2012

L'ultima spiaggia

Spero davvero che almeno questa "lettera" mi possa aiutare a capire. Capire se sono davvero innamorata di te, oppure solo delle belle parole che dicevi e del fatto che mi degnavi di qualche attenzione.
È iniziato tutto così, quel paio di notti passate a dirci di tutto, dalle nostre storie familiari un pochino strappalacrime e altra cazzate. Sì, lo ho detto: cazzate.
Fin dall'inizio mi sono vergognata di te, lo ammetto. La cosa migliore? Te l'ho anche detto (certo, con molto tatto). Ma tu non sei il mio tipo, non siamo compatibili. Io ho bisogno dei miei spazi, non a qualcuno che mi perseguita e non fa altro che voler stare con me. Te l'ho detto e ripetuto, non sono abituata alle manifestazioni d'affetto continue e devo dire che non mi piacciono nemmeno. 
Poi ho conosciuto Sergio. Una parola: perfetto. Legge, anziché giocare ai videogame e fare il nerd (e sei anche troppo cresciuto per non avere degli hobby oltre ai videogiochi, lo sai anche tu); ha dei gusti simili ai miei in molte cose, se non tutte; è gentile e simpatico con me (sì, anche tu lo sei, ma non nello stesso modo); è intelligente e tutto un altro mare di cazzate che non sono importanti, ma lo rendono più compatibile con me rispetto a te. (Certo, in primis non è in classe con me, per fortuna...)
Nel tempo libero non fai niente, e a scuola io sono l'unica cosa che sembra interessarti.
Sergio ha detto i volermi bene e che se non fosse per te gli piacerebbe stare con me.
Ma come devo fare?
Io l'ho capito che questo non è amore.
Amore era con Alessandro, dove ogni volta che si sedeva vicino a me o mi faceva un minimo complimento mi tremavano le ginocchia. Adoravo anche solo chattare con lui e al lavoro facevo in modo di incontrarlo il più spesso possibile. E non ti dico quando mi abbracciava...
Sai quanto tempo ho passato a sperare che lasciasse la sua ragazza e si mettesse con me? Un anno e mezzo. Già...
E ora che siamo amici e ci siamo detti che ci vogliamo molto bene penso a quel periodo con un sorriso da cretina che avevo ogni volta che parlavo di lui. E quando le mie amiche discutevano di lui io lo proteggevo sempre, anche se aveva commesso degli errori o era stato stronzo.
Con te non lo farei mai. Sei pieno di caratteristiche con cui non riesco a convivere, mi dispiace...
E ammetto che ho preso la palla al balzo quando mi hai proposto di scioperare in cambio di un tuo maggiore impegno nei compiti di italiano che non hai MAI fatto. E il cazziatone che ti ho fatto? Magari ti convinco che mi devi lasciare tu e la smetto con questi sensi di colpa che mi distruggono tutta e mi fanno stare male. Già, sto male per te, e non poco...
Mi hai detto che ho solo un difetto: l'amore per lo shopping. Ma se io dovessi scrivere i tuoi Guerra e Pace risulterebbe più corto.
Non ce la faccio, tu non sei fatto per me. Ma come faccio a fartelo capire? Mollandoti di nuovo? E poi così presto?
Non lo so...


F, personcina a cui piace Sergio, non il suo ragazzo

domenica 4 novembre 2012

venerdì 2 novembre 2012

Ti voglio bene fratello

Questa lettera é per te fratello mio. Quanti anni sono passati dall'ultima volta che ci siamo visti?? All'incirca otto anni. Vivo ogni giorno pensando a noi due, ti ricordi eravamo inseparabili,eravamo una famiglia io e te. Tu eri per me un guida,eri la spalla su cui piangere,il mio compagno di giochi ma soprattutto eri e sarai mio fratello. Ogni giorno vivo con questo mio errore,non passa attimo a cui non penso a quel mio sì egoistico: sì ad un futuro migliore,sì ad una famiglia e ad un vita migliore.Allo stesso tempo non mi sento colpevole della mia scelta perché essa mia ha regalato una vita più rosea.Fratello hai tutto il diritto di non perdonarmi perché so che avresti ragione. A volte mi chiedo che tipo di ragazzo sarai diventato e mi rammarico tanto di non essere stata lì,nella tua vita a guardarti crescere. A volte penso a come sarebbe stata se fossi rimasta lì con te,avremmo rivisto i nostri genitori o saremmo stati adottati insieme???Mi avresti voluto sempre bene???. Fratello vivo la mia vita con un grande punto interrogativo:Noi due. La maggior parte delle persone che conosco non sanno della tua esistenza e molti pensano che ti ho inventato,forse sei un amico immaginario???So di non  averti inventato perché sei sempre lì su quella foto di quando eravamo piccoli prima che partissi per andare dall'altra parte dell'oceano.Quella è l'unica foto che ho di  noi per il resto tu vivi nei miei ricordi. Spero che mi vorrai ancora nonostante la distanza che ci separa e l'impossibilità di avere qualsiasi contatto io da parte mia ti voglio bene e ti penso sempre.
Sono passati così tanti anni,troppi e ne passeranno ancora altri prima che possiamo rivederci. Sarà dura trovarti tra i 7 miliardi di persone che abitano il mondo ma ce la farò,ti ho promesso che sarei tornata e così sarà. Quando ti troverò non ti lascerò mai più é una promessa.
Da tua sorella M.

sabato 27 ottobre 2012

Altri quindici giorni

Quindici giorni, e poi mi è bastato ripartire per poco più di un mese, e sono diventata nuovamente invisibile ai tuoi occhi. O meglio, così sembrerebbe, nonostante il sorriso non del tutto indifferente che ti ho visto disegnarsi sulle labbra quando hai letto che, semplicemente, mi eri mancato. E non poco. Ma un sorriso è poco, troppo poco, soprattutto per una viandante che ha incrociato per troppo poco la tua strada.
Poi però, mentre parliamo di cose futili, ti dico quanto mi dispiaccia non poter essere mille chilometri più a sud, in un week end in cui tutta la comitiva si ritroverà riunita per la prima volta da mesi. E ti dirò la verità, mi manchi, ma il peggio è passato. E non per un infantile senso di ripicca da donnina rifiutata (perché, in fondo, una risposta non me la darai mai), ma per pura e semplice razionale analisi dei fatti. 
Eppure la tua risposta....quel "tanto questi giorni sarò sempre al lavoro", quel rispondere così, un'excusatio sicuramente non petita. Quel porsi il problema, anche se il problema, forse, non era neanche quello.
Allora avresti voluto rivedermi. Allora, forse, the elephant in the room che facciamo allegramente finta di non vedere, non è così invisibile come credevo. Allora, forse, ti manco.
Perché cazzo ti è così difficile dirmelo?
Lo so, mille chilometri non sono pochi. Lo so, dio solo sa dove sarò tra uno o due mesi. Lo so. Ma la lontananza, bellezza, è fatta di tante piccole cose. A me è bastato leggere la tua risposta per sentirti incredibilmente vicino. E per bandire per un po' la tua band preferita (che, accidentalmente, è una delle band che adoro) dalle playlist che scandiscono i miei giorni. Passerà, there again. Ma perché deve essere tutto così difficile?

lunedì 22 ottobre 2012

Non so cosa fare...

Hai dimenticato tutto. Un attimo ed hai cancellato tutto, hai resettato me, noi..
E' bastato il ritorno di quella che chiamavi la "troia", di quella che ti ha fatto male, di quella che c'era quando aveva voglia sennò non si faceva manco sentire per farti scordare tutte le parole, le emozioni, i pensieri e tutto ciò che eravamo.
Fino ad una settimana fa sognavi che ti riempivo di baci, facevi gesti e dicevi cose di grande significato, mi regalavi cose che racchiudevano un significato grande e profondo, ti commuovevi per ciò che ti dicevo.. E puff. 
Lei appare e tutto questo svanisce.
Adesso mi cerchi, pretendi che io ti sia amica, fai come se niente fosse, dici che mi vuoi bene, dici che ci sei.. 
Giustamente, che ti frega se io non riesco a resettare tutto come hai fatto tu?
Che ti frega se io ci sto male a parlarti sapendo che sei di un'altra?
Che ti frega se, nonostante io ci stia male, non riesca a staccarmi da te e questo mi faccia ancor più male?
Sai, ogni volta che ci esci spero sempre che tu, guardandola, possa capire che in realtà vorresti me lì al suo posto, che hai fatto un errore, una madornale cazzata ad uscirci, perchè in realtà vuoi me.. Sì, lo so, queste cose succedono solo nei film e la mia vita non lo è. 
Spero che ci sia ancora un po' di me dentro di te, che finita questa fase di eccitazione iniziale per il suo ritorno, possa capire che io sia davvero importante, che con lei dovevi solo concludere ciò che non era mai finito... Quanto sono patetica, vero? 
Non so cosa devo fare. Se nascondere tutto ciò che provo anche a me stessa e starti vicina perchè, lo so, ti farà nuovamente del male.. O allontanarmi e tentare di dimenticarti, pur sapendo che sei stata l'unica persona in tutta la mia vita in grado di farmi dimenticare tutta la malinconia, la solitudine che mi attanaglia da quando ho memoria.. 
Ti amo, purtroppo.. A.

lunedì 8 ottobre 2012

L'ultimo giorno d'inverno

L'altra sera stavo ricadendo in una delle mie torte mentali, perchè quando ho saputo che hai chiesto di me come se, invece che 8 mesi di silenzio, fossero passati solo 8 banalissimi giorni, ho desiderato tantissimo di poter scandagliare quella tua testolina malata per sapere cosa pensavi e cosa pensi adesso. Ti ho odiato per essere scomparso, e mi manchi perchè in fondo eri un po' (un bel po') mio..Non penso che capirò mai fino in fondo cosa siamo stati o potevamo essere, quello che so è che ogni giorno c'è qualcuno che mi deve convincere che il passato è passato e si va avanti..anche se non voglio o non riesco concretamente a farlo.

Niccolò Agliardi mi ha tolto le parole di bocca:

“(…) Però davvero poi basta, me lo prometto,
saranno passati così tanti giorni dal momento in cui ti sto scrivendo
che aver bisogno di parlare ancora di te,
senza parlare con te
sarà solo una stucchevole deriva criminale

ed io forse se sarò brava, se riuscirò
a ricordare a me stessa
che non necessariamente saremo meglio
o peggio di quel che siamo oggi,
mi fermerò prima di quello strazio
che ancora mi sfonda il cuore…

Ho capito che ci portiamo dentro
chi non siamo riusciti ad avere accanto
,
ma questo non potrà essere più motivo
per sentire sempre lo stesso giro infinito di parole,
sempre lo stesso giro infinito…

Non avremo colpe nè io nè te,
l’ultimo giorno d’inverno…”.

Vorrei dirti

Vorrei dirti soltanto che per me nulla è cambiato. Ti amo come ieri, ti amerò anche domani, ti amerò per sempre perchè dal mio cuore non te ne sei mai andato.

domenica 7 ottobre 2012

Fa strano

Fa strano. Fa strano vederti al pub e non vederti felice.
Fa strano perché credevo di amarti e perché ti voglio ancora bene.

Senti

Senti, io ci credevo davvero in tutto quello che mi dicevi, quando mi
promettevi che non te ne saresti andato, che se avessi avuto bisogno di
qualcuno in qualsiasi momento ci saresti stato, beh adesso ho bisogno di te,
dove sei?
Mi ricordo ancora di averti detto che se ne andavano tutti dalla mia vita,
tutti quelli a cui tenevo e tu mi ha risposto 'Hey, non sarò il meglio ma io
sono ancora qui' e ho sorriso perchè tu c'eri ed eri il meglio, il meglio che
io potessi desiderare anche se non lo ammetteresti mai.
Tra di noi non è andata esattamente benissimo e forse è meglio così, anzi
sicuramente. Tu stai meglio con lei e io in questo momento non sono sicura che
sarei riuscita a darti ciò che ti meriti, anzi so che non ne sarei in grado.
Dopotutto lei non deve essere così male se nonostante le tue lamentele continui
a tornare da lei. Credo che ci sia un motivo se tra me e te non c'è stato
niente (che poi chiamiamoli niente tutti quegli abbracci, quelle parole, quei
baci nascosti al tuo mondo) sai una cosa tipo che niente accade per caso,
chiamalo destino o come ti pare; però penso anche che possiamo cambiare la
nostra vita se lo vogliamo, che ciò che era stato previsto per noi può essere
cambiato e io lo voglio, più di ogni altra cosa, anche se mi giro dall'altra
parte quando passi e cerco di ridere se so che mi stai guardando, quando, se
incontrassi il tuo sguardo dai miei occhi uscirebbero solo lacrime e sentimenti
tristi e orribili, nascosti al mio di mondo, sta volta.
Credevo che nonostante i miei difetti mi avresti accettata perchè mi facevi
sentire una persona migliore e forse in effetti un po' lo ero finchè c'eri tu.
Mi fidavo di te come non facevo da molto tempo con nessuno e sto davvero
sperando che tu sia diverso dagli altri, che tu non te ne vada per sempre, che
tu tornerai a fare parte della mia vita e soprattutto che tu non sia come chi
non mantiene le promesse o peggio ancora come chi nemmeno prova a mantenerle,
spero che tu sia uno dei pochi che rimarranno, perchè mi manchi terribilmente.
Mi mancano i nostri discorsi, i soprannomi affettuosi che mi davi,  i tuoi
sorrisi, mi mancano i miei di sorrisi che da quando ci siamo allontanati non
sono più gli stessi , mi manca sapere che ci sei se ho bisogno di parlare con
qualcuno che non giudica e che se stai male non ti confiderai con me. So di
essere una persona pessima,ma vorrei veramente che tutto tornasse come prima,
quando ti fidavi di me e io di te.
Torna da me, cos'ha lei che io non ho? Era a me che dicevi che ero il motivo
per cui eri tornato a sorridere, non a lei, ricordalo.

-La tua piccola.

mercoledì 19 settembre 2012

Parole nell'aria


Perchè è così difficile dirlo?
Doveva essere facile ritrovarsi e raccontarsi l'anima come abbiamo preso l'abitudine di fare a distanza. 
Invece no. 
Ci sono gli amici, c'è l'imbarazzo, c'è il timore del malinteso. Del resto siamo amici. Ma io ti ho in mente sempre. Con gli amici non mi succede. E ho il batticuore quando ti aspetto. Anche questo con gli amici non mi succede.
E tu?...sei gentile con questa nuova amica, un po' stagionata, forse gradevole, ma forse no.
Che faccio? Parlo apertamente con il rischio di rovinare questa bella esperienza...
Non ne parlo con il rischio di non capire mai e continuare a stare lì con la testa...

venerdì 14 settembre 2012

Quindici giorni

Quindici giorni, o poco più. Quindici giorni di sigarette, litri e litri di vodka, di albe sfiorate, di ritorni a casa svegliando l'intera città con il tuo gruppo preferito, di baci allo jager, di spiaggia di notte.
Quindici giorni, e mi chiedo perché i tuoi occhi mi abbiano stregato, perché mi sia sentita come una fottuta adolescente timida, perché sia stato più semplice ritrovarsi avvinghiati da ubriachi che parlarsi da sobri.
Quindici giorni, e per fortuna siamo riusciti a trovare il coraggio di riprendere da dove eravamo rimasti dopo una serata troppo alcolica e di andare avanti.
Niente di serio, niente di serio. Ripetimelo come un mantra, ne ho seriamente bisogno. 
Anche perché quindici giorni non sono stati neanche lontanamente abbastanza per capire quale abisso nero si nasconde dietro i tuoi occhi scuri. E so che non me ne parlerai mai, se ho iniziato davvero a capirci qualcosa di te.
Quindici giorni, e mi invidi da morire perché ho sempre un biglietto per l'altra parte dell'Italia pronto sulla scrivania. Vorresti fuggire, e non puoi. Io vorrei restare, e non posso. Ci vedremo dio sa quando, e forse non dovrei neanche pensarti così tanto. 
Però continuo ad ascoltare la musica delle nostre notti insonni, di baci rubati nel tempo che ci siamo ritagliati tra un crepuscolo e un'alba, di conversazioni su film durate ore, e cerco di andare avanti. Per la mia sanità mentale, e forse anche per la tua.
Ciao, cavaliere dell'Apocalisse.

martedì 7 agosto 2012

Ho paura

Ho paura, ne ho davvero tanta. In 3 anni ho visto 2 bacchette del test di gravidanza, e questa potrebbe essere la terza. Ho paura, ne ho tanta. Aborto. Questa parola trasuda sangue e odio da ogni poro. Aborto. Una parola che porta su d sè 1000 e più morti. Aborto. E' quasi peggio che dire "genocidio". Vorrei piangere, e urlare, strapparmi i capelli e scrivermi con le lame sulla pelle. Ma forse la scampo anche 'sta volta, ma anche no.. Ho ancora paura, e non avrò nemmeno la sua mano da stringere,non ci sarà domani quando farò l'esame. Non ci sarà mentre piangerò davanti a degli sconosciuti. Spero però che ci sarà dopo.. Stasera, come l'ultima volta, non fanno che parlare -in tv, nei libri - di bambini, gravidanze (indesiderate e non). Ho paura, ho paura, ho paura. E mi riprometto sempre che non farò mai più sesso, ma a chi la voglio dare a bere. Odio i ritardi. Fanculo. Ho paura, e so che stanotte piangerò

giovedì 19 luglio 2012

Perché vai via.

Stanotte ho fatto uno sforzo immenso per non scriverti. Per non dirti tutto quel che penso e farmi capire, farti restare e farmi sembrare una persona piacevole, con cui fare tutte quelle cose che avevamo intenzione di fare. Mi si è stretto la pancia, il cuore, la gola, il mondo. Volevo scappare, con te, da te, per te.
Tapparmi le orecchie per non sentire tutte le cose orribili che mi hai detto, tapparmi gli occhi per non vedere davanti a me i tuoi occhi che mi guardano forte.
Non so più piangere, non so più respirare. Mi sembra inconcepibile l'idea di svegliarmi e non poterti toccare, mi sembra inconcepibile che tutti quei progetti che abbiamo fatto li hai buttati al vento, non posso credere che comincerò a vivere senza di te, come prima d'averti conosciuto, non posso credere che i tuoi ricordi diventeranno qualcosa da evitare, non posso credere che passerai.
Avevamo così tanto e tu hai rovinato tutto per sempre.

Perché non puoi restare? Perché non puoi essere instabile insieme a me? Perché non mi hai mai dato la possibilità di capire i tuoi dolori ed i tuoi problemi? Perché ero sempre troppo vicina ma non ti toccavo mai?

Come faccio, io.
Come faccio.

venerdì 13 luglio 2012

È passato quasi un anno


E' passato quasi un anno.
Un anno che quasi un anno fa, ho immaginato diverso. Pieno di vita, di cose da fare, di amore, di rivincita.
L'unica cosa che sono riuscita a fare è essere me stessa. Finora non ha portato buoni risultati.
La semplicità che mi contraddistingue non mi rende la vita facile.
La sognatrice la vince sempre sulla cinica. La pasticciona ha la meglio sulla sensuale. La timida sulla determinata.
Ho la speciale capacità di scegliere sempre quello sbagliato al momento giusto. E una volta è depresso, un'altra volta distratto, poi solitario, gay, all'estero e intraprendente solo a letto.
Sulla tristezza e la delusione dell'ennesimo obiettivo sbagliato, la rabbia con me stessa. Non ho mantenuto la promessa.
E' bastato un sorriso per sgretolare tutto, come candelotti di dinamite sotto un ponte di ramoscelli.
Sarà l'impossibilità a renderti così attraente? Così desiderabile? Così dannamente vicino a come ho sempre immaginato l'uomo per cui avrei potuto perdere la testa?
La realtà è una. Sei suo. Per scelta. Per la legge. Per tutti. E l'uso del plurale che fai. Siamo. Abbiamo. Potrei descrivere fin nei più minuti particolari, le sensazioni che può dare una pistolettata.
Io l'affronto nel quotidiano ma quant'è facile scivolare tornando a casa sotto la pioggia.
I tuoi occhi, ora azzurri ora verdi. I capelli. Vaporosi. Mi sembra quasi di poterli sentire, morbidi.
Le sfumature di rosso fra la barba.
Tutte quelle lentiggini. Così tonde. Così disordinate. Ma quante sono?
A dire quante volte mi sono immaginata sdraiata su di te a contarle, ci impiegherei un altro anno.

Cara Tu

Cara Tu,
ti scrivo questa lettera ma sarà inutile. So già che non avrò il coraggio di inviartela mai, perché tra di noi si è innalzato un muro fatto d’orgoglio, orgoglio che nessuna delle due vuole togliere, e toglierà mai.
E proprio perché questa lettera non ti arriverà, ti scrivo che mi manchi, mi manchi tanto; mi manca l’amica che eri per me, l’amica che c’era sempre per me, che rideva con me e piangeva con me. L’amica per cui avrei fatto di tutto.
Mi manchi e ancora mi chiedo cosa ho sbagliato e dove, per perderti cosi, per non trovarti più al mio fianco quando, in tutto questo tempo, volevo e avevo bisogno solo di un tuo abbraccio, per affrontare tutte le difficoltà che la vita mi ha riservato.
E una risposta non l’ho ancora trovata.
Ho provato a darti le colpe, un po’ tutte, e per un po’ ha anche funzionato e anche ora qualche volta funziona; ma poi crollo, come un castello di carte sprofondo giù e quello che sento è che mi manchi tanto.
In questi anni ho provato a chiudere la tua ferita, ho provato a cercare qualcun altro che prendesse il tuo posto, ma credimi se ti dico che è tutto inutile.
Per te avrei fatto di tutto, e tu lo sapevi, ma ora... Ora non riesco a farlo più con nessuno, ora non riesco ad amare più nessuno come ho amato te, e non riesco per paura di riprovare lo stesso dolore che ho provato quando tra di noi è finito tutto.
Eppure, la parte più razionale di me, sa che tu m’hai rovinato, che m’hai trattato male ingiustamente e m’hai ferito e deluso, che non sei più quella di un tempo, quella che m’ha conquistato il cuore; spero sempre – però - che un giorno toglierai la corazza che ti sei costruita e lascerai libera la bellissima persona che un tempo, io, ho conosciuto.
Spero sempre che un tempo ci sia di nuovo, per noi, per poter tornare unite come prima, splendenti come stelle.
Ma per ora continuo solo a chiedermi, perché?
Perché è finita cosi?
Perché ti sei comportata in quel modo?
Perché m’hai abbandonata?
E una risposta non c’è, e non riuscirò a trovarla mai, forse...”

domenica 8 luglio 2012

Torno a casa

Torno a casa tra un mese.
Me ne sono accorta oggi, mentre tentavo di organizzare le settimane che mi rimangono a disposizione con tutto quello che voglio fare prima di andarmene.
Non ho potuto fare a meno di pensare a te per un attimo, rendendomi conto a malincuore che sarai un altro rimpianto con cui dovrò fare i conti. Mi ha fatto un po' male, lo confesso, ma probabilmente con il tempo e la distanza ci farò l'abitudine.

Per un attimo ho ripensato a quando sono arrivata qui, poco più di un anno fa, carica di bagagli, sogni e speranze. E' stato allora che ci siamo incontrati io e te.
Io ero arrivata da pochi giorni, tu pure. Complice una cena con amici appena conosciuti, ci siamo trovati seduti allo stesso tavolo, uno di fronte all'altro. Mi sento sempre in imbarazzo con le persone che non conosco, non so cosa dire e per paura di restare in silenzio finisco per parlare troppo o per dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Quella sera però non è successo. E io non mi so ancora spiegare come sia stato possibile.
Probabilmente sei stato te, con quell'aria un po' timida e stralunata. Temevo di essermi cacciata in un'altra situazione imbarazzante, invece non abbiamo fatto altro che parlare per tutta la cena. Abbiamo riso della nostra totale incapacità di parlare una nuova lingua, discusso delle difficoltà burocratiche legate al trasferirsi in un nuovo paese, parlato dei nostri studi, giocato a biliardino, vinto svariate partite (proprio noi, che in due non facevamo un giocatore decente), riso, bevuto, scherzato. Per la prima volta da quando ero arrivata, ho pensato che ero felice e che ero nel posto giusto.
Ci siamo rivisti un'altra volta, per caso, poco tempo dopo. Abbiamo parlato di nuovo, per un attimo ho avuto paura di essere invadente, ma tu non te ne sei andato. Quando mi hai salutato mi hai detto "tanto ci rivediamo, io e te." Ti ho risposto sorridendo che si, mi avrebbe fatto piacere. E il bello era che ci credevo davvero. Ero sicura che mi avresti cercata, che avresti fatto qualcosa per rivedermi, che ci saremmo visti ancora.
La verità è che no, non è successo. E io aspettato una settimana, due, un mese, due mesi, tre mesi. Ho provato a darti occasioni, a renderti le cose facili, ma tu non hai fatto niente e io ho aspettato ancora. Poi mi sono sentita stupida. Stupida per averci creduto, stupida per aver pensato che a uno come te potesse interessare una come me, stupida per essermi illusa un'altra volta.

E' passato quasi un anno ormai, ti penso sempre meno e probabilmente arriverà a breve il giorno in cui smetterò di farlo, ma stanotte ascoltavo una canzone che mi ha ricordato quella sera e ho voluto immaginare come sarebbe andata se mi avessi cercato, se ci fossimo visti ancora. Chissà, magari adesso saremmo qui insieme a decidere cosa fare di queste ultime settimane.
La canzone è finita, sono tornata alla realtà. E la realtà è che non si può vivere aggrappati a qualcosa che non esiste.

sabato 23 giugno 2012

Ti ricordi?

Ti ricordi di quando il mio corpo era diventato il mio nemico? Un nemico fatto di chili che consideravo di troppo e di qualche rotolino. Ti ricordi la mia espressione quando ti dissi che sarei dimagrita? Dovevo ispirare sicurezza e fiducia, visto che i veri chili di troppo saranno stati due al massimo. Ti ricordi quando le cose iniziarono ad andare male? Quando tu scopristi il mio blog e ti pregai di non dire nulla, ma leggendo quei pochi post capisti che io non pensavo ad una dieta normale. Quando ti spiegai cosa volevo raggiungere, te lo ricordi? La tua faccia da cui potevo capire perfettamente i tuoi pensieri, pensieri fatti di preoccupazione e paura. Nonostante tutto mi consideravi non abbastanza determinata per farcela.
Eppure i chili inziarono a calre in fretta. 59, 58, 57, ... arrivai a perderequasi mezzo chilo al giorno. Mi ricordo di quando ti accorsi che mi stavano larghi quei jeans che avevo dovuto abbandonare nell'armadio mesi prima, perchè troppo stretti. Giravo con la cintura, ma si vedeva comunque. Continuai a mettermi quelle magliette che, per fortuna?, non mostravano il mostro che stavo diventando. Non mi serviva più il fard per far sembrare più sporgenti i miei zigomi, lo erano diventati.
I capelli poi, non parliamone. I miei bellissimi boccoli diventati tutti secchi, cosa che io attribuivo alla piastra nonostante non la usassi più. La pelle che non era sembrata mia più secca, l'acne che all'inizio sembrava diminuita, mentre era solo un trucco, perchè ricominciò subito e molto peggio, come a voler far notare quel disagio enorme che mi sconvolgeva.
E quando arrivai a 48 chili? Nessuno mi aveva vista così magra, nemmeno io. Avevo fame, fame di cibo, ma soprattutto di ulteriore controllo sul mio corpo. Avevi calcolato l'indice di massa corporea, credo fosse 17, quando la soglia per essere sottopeso é 18. Fu in quel periodo che iniziai a vomitare, perchè mi resi conto che i chili non scendevano più così facilmente. La volta che mi trovasti stesa sul pavimento, te la ricordi? Sentivo un senso di svenimeto dopo aver rovesciato e ti avevo chiamato. Arrivasti quasi subito, tutto preoccupato. Ti sedetti accanto a me, stringendomi con quelle braccia lunghe e scoppiasti a piangere. Piangevi a dirotto, mentre a me scendeva solo qualche lacrima silenziosa. Mi dicesti che non mi riconoscevi più, che ti mancava la sensazione di passare le mani sul mio corpo una volta perfettamente normale. Avevo perso la voglia ti vivere, ammisi io. Non volevi che mi lasciassi morire di fame. E a quel punto scoppiai a piangere a dirotto anche io.

Ho sentito molte persone dire che alcuni hanno bisogno di toccare il fondo per ritornare a galla. Io fui una di queste.

Questo tu non lo sai, ma oggi peso 65 kg che stanno benissimo per il mio 1.73 di altezza. Non sai neppure questo: non mi sono più messa a dieta e non sopporto quelle ragazze o addirittura donne che dicono di essere grasse quando portano 2 o addirittura 3 taglie meno di me. C'è chi è magro di costituzione perchè ha l'ossatura sottile, ma io non sono tra questi. Se purtroppo o per fortuna non lo so, so solo che in questi casi mi deprime e mi torna la voglia di non-vivere. Lo considero una cattiveria per chi è come me: normale.

Dietro ogni donna che non porta una taglia zero, perchè la sua ossatura o costituzione fisica non glielo permette, c'è una storia fatta di insicurezza e voglia di fregarsene del proprio corpo, di momenti positivi e negativi, ma solo poche arrivano davvero a toccare il fondo.



A colui che mi aiutò, la persona che gli insegnò ad amare.

venerdì 22 giugno 2012

Ci sono tante cose

Ci sono tante cose che avrei sempre voluto...
del resto come tutti, direi.
Mi sono nascosta per anni dietro il sogno di un lavoro e di una carriera perfetta, non avendo molto altro.....facendo leva solo sulla mia forza di volontà per nascondermi dietro un dito.
ma la più importante è sempre stata trovare l'amore "ideale", quello che si descrive nelle favole, quello del lieto fine e che le mamme chiamano principe azzuro perl'illusione delle proprie figlie.

Ero convinta di averlo trovato. E mi sono bruciata davvero.

Sono passata attravero l'essere stanca di un rapporto on-off (il karma come ti dicevo l'altra sera), al non sentirmi all'altezza nè "principessa" per il mio lui, al sentirmi abbandonata e presa in giro...sola..ma questo capita a tutti...
ma allora sapevo donarmi senza pretese sì, con qualche paranoia è vero, ma riuscivo a non farmi bloccare nell'inettitudine da tutte le mie crisi che ben conosci.

E ora eccomi qui.
E' passato quasi un anno.
Ho accanto a me il ragazzo che avrei sempre desiderato, quello che vorresti aver incontrato prima perchè non ti avrebbe cambiato ma accettato ed amato, ed io non son più io.
Lui si meriterebbe la me di un tempo ma sono qui con le parole che non mi escono dalla bocca ed un cuore arido.
Sono andata pure dal medico ieri, ma nessuna cura fertilizzante è nota per ora.

Vorrei bastargli così ma non posso essere abbastanza così per lui, per lui che si meriterebbe tutto.


Vorrei solo riuscire a lasciarmi andare e ad essere felice con lui.
Mai avrei pensato di essere io stessa la causa del mio non raggiungere l'amore ideale, perchè pur avendolo davanti non riesco ad afferrarlo.

ma quello che dici è giusto, posso solo piangere me stessa per questo.

Qualsiasi cosa accada vorrei solo farti un regalo..una gita nel cilo per farti/farci sentire più leggeri, qualsiasi cosa accada.

giovedì 21 giugno 2012

Just one time

Racconterò un episodio inizialmente piacevole,poi estremamente frustrante.
Che dire? Mi sei piaciuto subito,così tanto da spingermi oltre i limiti che credevo di possedere,e vincere qualsiasi remora. Ti ho cercato,ci siamo visti,ma tu non sembravi convinto. Ti avevo dato l’impressione di una tutta “casa e chiesa”. Ho flirtato con te, ho insistito. Ho chiarito che non volevo niente di serio. Ti ho strappato un altro appuntamento. “Solo sesso”. Presente.
Sei arrivato e mi aspettavo di trovarti sicuro, invece ho avvertito imbarazzo e nervosismo.
Siamo andati a casa mia. Mi hai afferrata, baciandomi,non mi hai mollata un secondo. Quasi non riuscivo a starti dietro. Preliminari intensi,appassionati e inaspettatamente teneri. Io assolutamente a mio agio, mi sono spinta verso sud. Neanche avevo iniziato che avevi già stappato lo spumante. Ti sei scusato,imbarazzato. “E’ la prima volta che succede”. Meco. Quasi lusingata. Massì, sticazzi… andiamo avanti. Non ci vuole poi tanto a “risollevare gli animi”. Procediamo. L’eccitazione sale,ci siamo quasi. Pronti al decollo. Un attimo. Precauzioni,please. Tesoro mio, tu mi piaci un sacco, ma non sono nata ieri. Impacchettiamo il giocattolo. Non ce la fai, non ti calza. Riproviamoci,the show must go on. C’è qualcosa che non va, me ne accorgo. Ci fermiamo? Si, fermiamoci. “Scusami, non mi era mai successo. Cazzo,che figura di merda.” Non preoccuparti, cose che capitano...forse non sono stata abbastanza brava (sì,come no)… “No,ma che dici…è che non so.” Ricapitolando,mi aspettavo,con una certa ansia, di essere sbattuta al muro da Big Jim e mi sono ritrovata avvinghiata a Winnie the Pooh in subbuglio ormonale. Che poi mi ha mandata in bianco… Che frustrazione.
Non ti sei fatto più sentire. E io ovviamente non ci penso neanche. Son passate più di 24 ore,ormai. Abbastanza per trarre conclusioni.
Sì, ma quali? Evvai con le paranoie….

mercoledì 6 giugno 2012

Premetto di non avere un titolo, ma grazie di avermi ascoltato.

Stamattina pensavo a cos'avrei potuto dirti quando tutto sarebbe finito. Ho pensato che le cose belle finiscono sempre.
"T'ho visto di scatto in mezzo alla gente ma ti stavo cercando, credimi. Sono venuta solo per te ed è questo quello che voglio fare per il resto della mia vita. Non voglio partire, non voglio restare lontano dal tuo stringermi la mano o abbracciarmi nel solo modo che sai fare tu ma si vede che con la testa sto già partendo. Ora ti sto pensando qui con me, ti sto pensando a far la lotta e far la notte mentre parliamo.
Ci sono cose che non potrò mai dirti ma ti ho detto le cose più importanti.
Ci sono cose che vorrei riuscire a dirti più spesso, ma che comunque ti dico troppo poco. Siamo alle solite, letto e pensieri alla rinfusa, musica che non comunica. In testa trip non puliti, fuori gli schemi sono miti.
Ho imparato che se parlo troppo le cose finiscono, io non voglio che noi finiamo quindi ora sto zitta. In silenzio, ti amo."

martedì 5 giugno 2012

Quante parole

Se ci ripenso mi sale una gran rabbia.
Mi sale la rabbia per tutte le volte in cui mi hai detto che sono troppo paranoica, ossessionata, piena di complessi. Mi sale la rabbia perché non erano complessi ma verità nascoste, perché il tuo "solo un'amica" non includeva un bacio, io credevo. Mi sale la rabbia se penso che mi hai lasciata per messaggio, che ancora per messaggio mi hai chiesto di tornare e che sempre per messaggio mi hai detto di non esserne più sicuro, di aver baciato la tua ex. La tua ex, ovviamente, è la "solo un'amica" su cui io passavo giornate a piangere. Poi, ovviamente per messaggio, mi hai detto che non ti piace lei, che ora non vuoi stare con nessuna, che dopo di me non ti immagini con una ragazza accanto, chiunque essa sia. E io mi fido, perché io mi sono sempre fidata di te, in fondo, perché sei la prima persona che ho amato, perché dopo sette mesi io non riesco a credere che tu possa mentirmi. Ma poi scopro che lei dorme con la tua felpa, quella con cui io passavo le giornate, quella che mi dicevi di mettere quando mi sentivo sola. Poi scopro che ci provi palesemente con lei e che lei ci sta, sorridendo con quel suo sorriso dolce e falso. Per questo crollo e non capisco: ma perché? Noi non stiamo più insieme e tu mi hai già distrutta, perché mentirmi ancora? Io lo so che lei è più bella, simpatica, calma, buona, dolce, ingenua. Lo so che lei sta buona mentre io sono un uragano e distruggo tutto quel che incontro, ma pensaci. Se lei fosse davvero così, ti avrebbe baciato due giorni dopo una rottura di sette mesi? Vedendomi piangere nei corridoi? Quando una settimana prima cenavamo tutti insieme? Io non lo so. Non lo so se alla fine hai capito che è lei quella giusta, se mi amavi davvero come dicevi. So che tutte le cose che non ti ho detto ora mi esplodono in testa, che ho il capogiro, che non riesco a credere che sto aspettando il tuo ritorno quando dovrei solo maledirti. Il problema in questa storia è che tu mi hai salvata. Non sto scherzando o esagerando. Io ero in una situazione orribile e tu, con pazienza, mi hai tirata su, senza lamentarti dei miei crolli. Non te la dimentichi, la persona che è stata la tua unica speranza. E adesso ti vedo tutti i giorni, vicino a lei, e mi sento morire dentro. E' possibile stare così male? Io non ci credevo all'amore, io credevo che i poeti esagerassero, dicendo che quando lo perdi senti come se ti mancasse una parte del corpo. Invece no!, è verissimo! Io mi sento senza gambe per camminare, senza occhi per vedere tutto se non te, senza orecchie per sentire come tutte le amiche provano a tirarmi su. Io credevo davvero in te, e forse ci credo ancora, ma mi sono resa conto troppo tardi che il tuo rialzarmi includeva anche un buttarmi giù con ancora più forza e brutalità. Ti chiedi mai come sarebbe andata? Come andrà? Continuerai ad ignorarmi? A questo punto diresti che non cambio mai, che per ogni affermazione faccio domande, ma ne avrei solo una: mi hai mentito, sull'amore per me o su lei? Per il resto, so che non tornerai ma io ci spero ancora, e questa è la cosa peggiore. E se mai tornassi (anche se non ci sono dubbi: non lo farai) io non esiterei un momento, e questo è orribile. Possibile che da costruttrice di muri molto resistenti quale ero, ora non trovo nemmeno un misero sassolino a farmi scudo?

Ora mi sono imposta di non scriverti, di non pregarti di tornare. No, non ti scrivo e non ti prego, ma ti amo. Credi sia di qualche consolazione?

sabato 2 giugno 2012

DI NOI RESTERÀ SOLO L'AMORE

Penso cose assurde. Penso che un giorno ti sveglierai, e capirai che è tutto sbagliato. Ti renderai conto che è una follia star lontani, io e te. Ti renderai conto di voler me, come io voglio te. Che quelle battute del "ti sposerò" non erano del tutto sbagliate, che siamo veramente fatti per stare insieme, io e te. E ogni volta che mi vedrai avrai il cuore in gola, e ti batterà che penserai di impazzire. E tornerai da me. Correrai da me.
Mi manchi.
Come al solito.
Dico cose assurde.

mercoledì 30 maggio 2012

Amore e capelli rossi

Non credo si possa spiegare l'amore, è qualcosa di troppo immenso per poterlo fare. Io stessa, che ho amato, lo giuro, non ne sono assolutamente in grado. La realtà, forse, è che se riesci a spiegarlo sul serio, non ami, se riesci a fire perché proprio quella persona e non un'altra, se riesci a spiegare cosa ami di quella persona, non la ami sul serio.
E allora io scrivo qui su un foglio spiegazzato tra un misto di cenere di sigaretta e inchiostro indelebile di amore, e proprio di amore perché sto pensando a te, e l'unica definizione di amore che riesco a dare sei Tu.
"Cos'è l'amore?" "sei Tu", sei tu per me, perché sei la persona che amo, che amo da tanti mesi, senza sosta. Scrivo di te perché è l'unico modo che conosco per liberarmi, liberarmi dall'amore che si è mutato in tormento. Questo amore ormai è parte integrante di me, o meglio questa disperazione lo è. E' una disperazione senza più lacrime e senza più urla che ha trovato rifugio dentro il mio corpo e non lo vuole più lasciare come un bambino che non vuole separarsi dalla madre.
E immagino, mentre scrivo queste parole, di consegnartele un giorno, un giorno che so non arriverà mai, perché so che farti leggere queste lettere sarebbe un gravissimo errore, in quanto ti perderei del tutto, e già ci manca molto, ma molto, ma molto poco.
Mi piace parlare di te e immaginare di farmi sentire da te, perché questo ti fa apparire meno lontano.
Non so dove tu sia ora, ma non mi importa, non mi interessa cosa stai facendo e se sei con lei, perché mi basta sapere che non sarò l'unica ad amarti ma l'unica ad amarti così sì, perché l'amore non è uguale per tutti, non parlo di qualità o quantità, parlo solo di sentimenti, che ognuno vive a modo suo.
E mi consola solo pensare che questo non cambierà mai e che non incontrerai mai un'altra me con i miei stessi capelli rossi e i miei stessi occhi scuri e io non incontrerò mai un altro te.

Buon proseguimento, buoni sogni, buon arrivederci.

Ancora a Claudio

Ricordo quando piangevo e pensavo "non può finire, non è ancora finita, non è il momento",
Ricordo quando vomitavo perché tu non eri più con me, e ti scrivevo ma tu non mi rispondevi perché erano le quattro del mattino e tu già dormivi,
Ricordo quando il mio migliore amico mi trascinava fuori da casa perché non voleva che stessi a casa a piangere da sola,
Ricordo quando ho accettato e sono uscita con lui, e poi ho vomitato nel bagno di un pub, sono uscita, l'ho abbracciato e lui mi ha portata a casa,
Ricordo, però, quando mi hai chiamata "piccola" la prima volta, io ti ho detto "mi piace quando mi chiami così" e tu mi hai risposto "allora ti chiamerò sempre così",
Ricordo quando ho letto sulla tua bacheca di Facebook una conversazione con una tua amica in cui dicevi che ti avevo fatto cambiare, che speravi mi conoscessero "quest'inverno",
Ricordo quanto ero felice dopo aver scoperto che parlavi di me,
Ricordo il primo appuntamento più brutto e più bello di quest'anno, quando sono salita sulla tua macchina la prima volta, ma abbiamo fatto un incidente,
Ricordo quando i tuoi amici dicevano che ero l'unica che poteva tenerti testa con la birra,
E ricordo quando dicevano che ero l'unica che poteva tenerti testa e basta,
Ricordo quando mi hai chiamata la prima volta e io non ti avevo riconosciuto,
Ricordo quando mi hai detto "ti amo" la prima volta e avevi paura, io ho appoggiato la mia fronte alla tua, ti ho guardato negli occhi e ti ho detto "dillo e basta",
Ricordo quando a casa tua mi sono addormentata sul tuo petto guardando la Tv,
Ricordo quando a casa tua non sapevamo cosa fare perché fuori pioveva e poi finivamo a fare l'amore sul divano,
Ricordo quando mi hai chiamata "amore" la prima volta e io pensavo che non c'era nulla di più bello,
Ricordo quando mi hai stretto la mano la prima volta e io ho pensato che era la sensazione migliore dell'universo,
Ricordo quando ti guardavo arrampicare e pensavo che eri il migliore,
Ricordo quando hai cercato di insegnarmi ad arrampicare,
Ricordo quando mi hai insegnato a fare i filtri con i biglietti del pullman,
Ricordo quando avevo la febbre e tu hai saltato un giorno di scuola per stare con me,
Ricordo quando mi hai detto "sono passati due mesi ed è come il primo giorno",
Ricordo quando mi abbiamo litigato e poi tu mi hai detto "vieni qui", mi hai abbracciata e poi abbiamo fatto l'amore,
Ricordo quando mi hai detto "anch'io andrò a stare a Parigi, ma vorrei che tu fossi con me",
Ricordo quando mi hai fatto una sorpresa e mi hai portato a vedere il film che io volevo vedere da settimane, e non sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei baciato,
Ricordo quando mi chiamavi ad Agosto, che tu eri al mare, e stavamo al telefono fino alle cinque del mattino,
Ricordo quando ti ho urlato "vaffanculo" e poi ho pianto,
Ricordo quando cucinavamo le cose più assurde, cercando di far star bene insieme cose che non potevano starci, come pomodoro e cocco,
Ricordo quando mi hai presentato i tuoi amici,
Ricordo quando mi sono dimenticata il portafogli e tu mi hai detto "non preoccuparti",
Ricordo quando ti ho chiesto "cosa provi per me?" e tu mi hai risposto "io mi sono innamorato di te",
Ricordo quando mi hai detto "io voglio essere speciale per te",
Ricordo quando, in moto, mi stringevo forte a te e non avevo paura di nulla,
Ricordo quando mi hai portato la prima volta in moto e io ero esaltatissima,
Ricordo quando ti disegnavo,
Ricordo quando ti ho dato il primo disegno e tu mi hai detto "lo terrò sempre nel portafogli",
Ricordo quando venivi a casa mia a guardare i film ma poi ti addormentavi ogni volta,
Ricordo la prima volta che abbiamo dormito insieme e poi mi hai detto "svegliarmi stamattina e vederti al mio fianco è stato bellissimo",
Ricordo quando, una volta, mi sono voltata e ho notato che tu mi stavi guardando, sorridendo,
Ricordo quando mi hai chiesto se volevo fare la doccia con te,
Ricordo quando una mattina ci siamo svegliati e abbiamo fatto l'amore due volte di fila,
Ricordo, però, quando mi hai detto "i tuoi messaggi sono come i messaggi di chiunque altro" e "mi sembra di venire sempre al secondo posto",
Ricordo quando dopo avermi lasciata mi hai portata al centro commerciale a comprare il regalo di Natale per tua madre e io volevo piangere, ma non potevo,
Ricordo quando ti chiamavo e fingevo di doverti parlare solo per poterti vedere ancora una volta,
E ricordo quando ho scritto una pagina del mio diario "cinque mesi" e poi l'ho dovuta strappare.

A Claudio

Questa è una vecchia cosa che ti scrissi a dicembre, poco tempo dopo che alla mia domanda "hai preso una decisione?" ho ricevuto la risposta "per farti stare nel dubbio è meglio lasciarci"... Continuo a sognare i tuoi occhi azzurri e continuo a vivere ogni giorno di parole che non potrò mai più dirti.
Vorrei che ci fossi, so che non puoi esserci e che non posso nemmeno scriverti perché dopo il messaggio delirante che ti ho mandato ieri è meglio se evito di cercarti ancora.
Ma vorrei che ci fossi lo stesso, vorrei che stasera invece di Riccardo accanto a me ci fosse il Claudio che io amavo tanto. Vorrei che fossero le tue labbra che bacio e non le sue e che fossero le tue mani a toccare il mio corpo e non le sue.
Vorrei poter parlare con te, di nuovo, ma non mi sembra il caso di chiamarti di nuovo, farti venire fin qui e poi rendermi conto che davanti ai tuoi occhi azzurri io mi faccio piccola e divento impotente. 
Quante cose funzionerebbero meglio se ora tu fossi qua con me, o se comunque ci fossi con la forza della mente. Se potessi scrivermi, dirmi qualcosa, farmi sapere che vorresti anche tu ci fossi io. Ma non è così e io devo farmi forza e andare avanti in qualche maniera, senza di te.
Senza di te. Mi fa così strano dirlo. 
Tu c'eri sempre per me, c'eri ogni volta che avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e con cui sentirmi bene. 
Il modo in cui mi facevi stare tu non lo troverò più in nessuno perché ogni persona è unica e anche tu eri e sei unico. 
Vedo te in ogni gesto di Riccardo... Ogni volta che annuisce, ogni volta che mi abbraccia, che mi dice che vuole starmi vicino, che mi guarda con i suoi occhi marroni che io, non so come, riesco a immaginare siano azzurri come i tuoi.
Il tuo sguardo azzurro mi perseguita, mi fa sentire stupida e insulsa. Cosa sono io di fronte a quegli occhi? Sotto la luce del tuo sguardo?
Su chi è puntato quello sguardo adesso? Spero non sia puntato dentro altri occhi con altre sfumature diverse dalle mie. Io ormai non posso più controllare questo aspetto della tua vita perché non sono più quella che vuoi affianco e quella che ami.
Vorrei esserlo ancora, ma non lo sono più...
Vorrei poterti dire così tante cose che non posso dirti, ho avuto molto coraggio questa volta e tante volte mi sono buttata a dirtele lo stesso sperando in una tua reazione che non ho mai ricevuto, purtroppo.
Vorrei vederti stasera, beccarti, trovarti lì, sentire la tua voce e credere di averti ancora vicino.
Ma tu stasera non ci sarai e non ci sarai più, ogni volta che uscirò tu non ci sarai.
Non ci saranno più i tuoi occhi azzurri a guardarmi e le tue mani grandi ad accarezzarmi, non ci sarà più il tuo naso ad annusare i miei capelli, non ci saranno più le tue labbra morbide sulle mie e non ci saranno più i tuoi capelli e la tua barba da accarezzare. Non ci sarà più la tua schiena che mi chiede i grattini, non ci saranno più le tue spalle da stringere e il tuo petto sul mio. Non ci sarà più niente di tutto questo... Fa un male cane, ma è la realtà.
Sul sedile di quella Peugeot rossa e sul sedile di quella Panda arancione non mi siederò più, non più affianco a te. Non ti girerai mai più quando siamo fermi al semaforo per chiedermi un bacio e non andremo mai più al nostro posto, per stare soli e insieme, vicini e stretti. 
Eri tutto quello che avevo e tutto quello che volevo.
Mi manca tanto anche la tua erre moscia, il tono che dava alla tua voce, il modo in cui quando parlavi dopo un po' che eri stato zitto si sentivano i denti che si scontravano contro gli altri, il modo in cui mi sorridevi e annuivi quando mi dicevi di sì solo per darmi ragione, in modo ironico, la tua espressione di sorpresa... Quando dicevi una stupidata poi mi guardavi, ridacchiavi, mi dicevi "amore sto scherzando" e io ti picchiavo piano, e tu mi prendevi, mi stringevi e mi baciavi. Il modo in cui in silenzio mi guardavi e sorridevi fra te e te. 
Ti sarò sempre grata, anche se ogni tanto avrei preferito non averti mai incontrato quel giorno di quasi fine luglio, perché per la prima volta nei miei diciotto anni mi sono sentita amata sul serio. 
Ti ho voluto tanto, Claudio, e ti ho amato tanto.
Ti avrei dato tanto di quell'amore che tu nemmeno puoi immaginare, quello che ho potuto darti in cinque mesi era solo una piccola parte. 
Ammetto che spero ancora in un tuo ritorno, ma penso che se avessi voluto ritornare da me l'avresti già fatto. 
Spero almeno che potremo rimanere in un rapporto decente e che quando avrò bisogno di una tua parola tu ci possa essere, tu ci voglia essere. Purtroppo io ho bisogno di te e senza di te mi sembra di decadere, di star cadendo e di non arrivare mai a un punto di arrivo, in cui sbatto per terra ma poi mi posso rialzare e riprendere a camminare.
La tua assenza si fa sentire più forte di quella di qualunque altro, e ogni altra persona, per quanto sia brutto da dire, diventa superflua perché tanto tu non ci sei e non mi puoi ascoltare ridere. Raccontare le cose non ha lo stesso sapore se tu non le puoi sentire, e ogni volta che racconto qualcosa faccio finta che tu mi stia ascoltando, perché solo così non perdo la voglia di farlo.
Se solo tu ci potessi essere Claudio...

I miei occhi, anche se molto diversi dai tuoi e non di ghiaccio ma di carbone
Ti guarderanno allontanarti, muoverti, ti veglieranno ovunque ti troverai
Le mie mani ci saranno per accarezzarti il viso quando avrai bisogno di sentirti meno abbandonato
I miei capelli ti aiuteranno a sentire profumi quando il tuo naso avrà bisogno di odori piacevoli e nuovi
Il mio corpo ci sarà per stringerti e scaldarti quando sentirai il gelo, dentro o fuori
La mia voce ti canterà melodie rassicuranti quando avrai paura e ti troverai a dubitare sul da farsi, sulle tue capacità, su quello che sei
Tutto ciò sarà lì per te perché anche se non lo sai, non te ne rendi conto o non lo vuoi vedere, sei una persona splendida
Una di quelle che vale la pena conoscere e che come tutte le persone così non può essere apprezzata da tutti
Perché questo tipo di persone per essere notata e accolta deve essere profondamente capita
Solo un cuore simile, un cuore grande, una mente esploratrice può coglierne l'essenza profonda e farla propria
Non ti lascerò solo nemmeno quando lo vorrai
Non potrò essere con te fisicamente, non mi vorrai 
Ma io ci sarò.

lunedì 21 maggio 2012

Ti odio

Tutto l'odio che provo per te,
Per le tue cazzate,
I tuoi sguardi fiacchi, i tuoi occhi spenti, il tuo sorriso che non arriva mai.

Per tutte quelle volte che mi hai fatto sentire inferiore, stupida, inutile
Per quelle volte che ero un oggetto da deridere e non da amare
Per quelle volte dove il mio corpo non era che un corpo per te.

Per tutte quelle volte dove tu non capivi mentre piangevo lacrime calde, roventi, vere
E tu mi hai sempre trattata da stordita, come se fossi io la stupida

Per quelle volte che tu mi hai tradita con te stesso, lasciandomi sola e nuda chissà dove
Per quelle volte che i tuoi sguardi erano vuoti verso il mondo e le mie parole non erano che accozzaglie di suoni che tu non ti preoccupavi di interpretare
Per tutte le poesie e le perle di bellezza che ti ho regalato
Per tutte le volte che cercavo di dare colore alla nostra relazione
Per tutti i dialoghi andati in frantumi perchè non sei capace
Per tutte le tue sbronze e le tue cazzate
Per tutte le figure di merda
Per tutte le tue debolezze che non mi hai mai mostrato
Per tutte le volte che io ero solo un bastone che poteva andarti bene fino ad un certo punto
Per tutti i miei sentimenti.

Per tutto ciò, io ti odio.
Sono felice che sei lontano da me, non puoi darmi nulla se non ancora umiliazioni.
Umiliarmi era il tuo unico modo per stare con me.

E ti dico vattene da me, dai miei pensieri. Tu non sei l'uomo per me.
Non sei nessuno.

venerdì 18 maggio 2012

You're Everything

"And in this crazy life, and through these crazy times, it's you, it's you, You make me sing. You're every line, you're every word, you're everything." Senti un po', cos'hai intenzione di ricombinare? Cosa pretendi di riavere? Con quale logica e motivo, dopo ben due anni di silenzio alternati da qualche uscitina di poco conto, ti fai vivo? Ieri eri bellissimo, ma non montarti la testa..sono sempre arrabbiatissima con te. O con me? Ho lasciato perdere in questi due anni ragazzi splendidi, e perchè? "Sono emotivamente indisposta..non sono brava con le relazioni, mi spiace". E perchè con te non riesco..perchè perchè perchè. Me l'hai dato tu il colpo di grazia quel 2 giugno 2010, nudi, sotto la doccia. "Sono contento di aver fatto l'amore con la persona che amo, per cui ti amo pensi possa bastare?". Quanto te la sei studiata una frase del genere? No spiegami, come hai fatto..perchè mi rieccheggiano ancora quelle parole, sento ancora quella sensazione tra timidezza e infartino veloce veloce. Non ho portato più nessuno sul mio letto, non mi andava e non mi va. Hai fatto una gran cazzata a lasciarmi per qualche "emozione veloce". Eppure perchè, brutto essere non ce l'ho con te? Perchè ieri sono scesa in un quarto di secondo? Perchè mi mandi la canzone di Pappalardo, Ricominciamo? Quali e quanti problemi hai? Penso di averti dato tanto di me, tanto dell'amore che ho dentro..e che non ho più dato a nessuno. L'ho custodito gelosamente, diventando un cubetto di ghiaccio. Sai che fine ha fatto quel bel cubetto di ghiaccio che mi piaceva tanto? Lo sai? Si è letteramente sciolto, si è dimesso, è sparito. Prendo tanto per il culo le mie amiche, fidanzate da anni e anni e anni..ma con te potrei sopportare anche anni e anni e anni. Anzi, ti dico di più, sono pronta a risopportarti. A ricercarti. A richiamarti. A ribaciarti. A tanti RI-. Ricominciamo? Dimmelo tu.

domenica 13 maggio 2012

Disponibilità

Così ieri ti dicevo che no, non voglio più una storia in cui io sia più disponibile dell'uomo che amo.
Che sono stufa di storie in cui io metto 95 e l'altro 5.

E tu hai detto che non sei d'accordo.
E che sei disponibile.
Anche più di me.

Così ho fatto i conti.
Tu mi proponi una storia in cui possiamo vederci 31 giorni l'anno.
31, se riuscirai a rinunciare ai tuoi momenti di solitudine che per te sono così importanti.
31.

Dopo il tuo lavoro, i tuoi bambini che dovranno essere protetti per almeno 10 anni dall'esistenza di una fidanzata, la tua montagna i tuoi viaggi i tuoi scazzi.

31.

Ora me lo scrivo dappertutto prima di dimenticarmene.

venerdì 11 maggio 2012

Perfette estranee

Non credo di aver più voglia di incontrarti, di capire. Forse non abbiamo mai voluto capirci davvero. È più facile andare avanti così come viene anche se sembra inutile.
Per me almeno è così, per te non lo so, tu sei sempre quella che finge di vivere meglio e non hai mica torto in fondo. Non ci penso più, mi sono stufata di pensare troppo.
Si è sfumato tutto, com'è possibile? Com'è che avviene esattamente? Che ne so io, non so più niente. Sei sempre stata tu quella brava con le parole ma adesso non mi sanno più sorprendere, ecco cos'è. Ti auguro il meglio anche se non lo sai. Dirsi sempre le cose a metà o non dirsele, va sempre così. Perfette estranee, noi.

mercoledì 9 maggio 2012

A Edoardo

Quando penso a te è tutta una paura, mi viene il capogiro.
Vorrei non averti mai conosciuto, se penso a tutte le volte in cui mi hai sconsiderato ..quando io ero solo lì per te, contro tutti i venti forse, ma ero comunque lì per te, sinceramente nuda, senza difese, con tanta vergogna per i gesti un po' istintivi che avevo fatto. E' vero non ero stata in grado di controllarmi, non ero stata in grado di scegliere la giusta compagnia, tutt'ora a volte ho difficoltà a farlo. I tuoi occhi mi guardavano e non dicevano più niente. Non c'era niente. erano insapore, incolore, inodore.. avrei voluto vedere almeno la pietà o la compassione nei tuoi occhi tutte le volte che mi sono presentata davanti a te e ti ho guardato sinceramente, senza difese..come fossi nuda.
Io ti ho voluto anche in quei momenti lì. ogni volta. pure tutte le volte in cui non hai saputo avere un cuore per me. nemmeno la tenerezza.
Io continuavo a cercarti, fisicamente , nei miei pensieri ti tenevo con me.
Ti volevo e non sapevo più come riaverti, ricevevo solo parole nere, carbonizzate. Parole non pesate, sono quelle che si dicono quando non si dà importanza alla persona a cui le si sta dicendo, quelle parole che le dici perchè vuoi sfogarti un po', perchè sai che hai il potere, perchè sai che comunque vada a te non te ne frega più di niente. Per cui ti ho dedicato tempo, tanto, facevo le sei del mattino per te, per vederti suonare. Ballavo , mi muovevo con fiumi di alcol nello stomaco, la vodka appoggiata vicino alla consolle. tu che non mi degnavi di attenzione. appendevo qualche conversazione senza veri nessi a mozziconi di sigarette. sentivo solo l'odore dei cessi dei murazzi, nulla più. lo facevo sperando che le cose poi sarebbero cambiate, che tra la folla tu mi avresti preso la mano, mi avresti voltato e mi avresti sussurrato "voglio venire via con te" e mi piaceva quando me lo dicevi davvero. nonostante il freddo, nonostante fuori nevicasse, io facevo tanta strada per vederti suonare. per amare la tua concentrazione dritta e netta. per amare i tuoi occhi scuri. il tuo sorriso che solo a volte regalavi.
Ricordo ogni attimo, dalle tue carezze, dal modo in cui sapevi guardarmi.
Ma non è abbastanza se ripenso a quando ti incontravo dove non immaginavo nemmeno, e creavi una tensione ineguagliabile. A come con me ti approcci sempre male, come cerchi di evitarmi, come sei bravo ad ignorarmi..e quanto lo eri quando mi rispondevi male, quando mi hai messo tutti i tuoi amici contro.
Edoardo, la cosa che più ho apprezzato di te è stata quando ti sei inventato di aver letto un libro che non esiste per far colpo su di me, le volte in cui mi accarezzavi la mano, mi sfioravi le spalle. Ma tutte le cose che mi hai fatto vedere, caspita, quelle brutte. Quei brutti lati di te, tutti quei momenti in cui mi sono sentita con un coltello nel cuore, in cui mi hai messo in ridicolo . in cui mi hai messo in croce per piccolezze, per quella volta in cui io stavo male e tu mi hai saputo solo rispondere "Frank Sinatra cantava -that's life- "
Ti ho dato tutta me stessa Edoardo, nel bene e nel male. ma ti ho dato ogni sforzo possibile, ogni pillola di sincerità, ogni momento giusto e anche molti sbagliati.
Tu ora cammini con lei, sei al sicuro con lei che è il tuo oggi , il tuo domani e forse anche il tuo dopodomani.
Quando parli con lei le dai consigli letterari come facevi con me? Le chiedi se ha cucinato torte? La vuoi davvero con tutto quel desiderio con cui volevi me?
Ti auguro di camminare vicino a quella felicità che da tanto vai cercando, che sia con lei o con un'altra, che sia da solo.
Te lo auguro perchè voglio essere giusta. Perchè io mi auguro di trovarla, e sono certa che non sia con te. Per questo ho il rancore di non averti voluto mai conoscere, perchè mi sono rovinata ma allo stesso tempo porto quella grande virtù che è la consapevolezza, che ad alcune persone va lasciato massimo un attimo di attenzione, nulla più. Ed io non posso più, non posso più provarci perchè non posso provare interesse nel conoscere una persona che non riesce a vedere neanche una minima parte del bello che c'è in me.
Non posso voler conoscere una persona che si permette di non saper perdonare davvero gli altri. Gli atti possono essere giustiziati, ma le persone, cazzo Edoardo, le persone sono ingiudicabili.
Lo sai che mi piace scrivere, mi piace leggere, mi piace abbandonare le cose quando trovo strade migliori da prendere.
Lo sai che chiunque deve lasciare una strada prima o poi, chiudere una situazione scomoda. Trovare le parole giuste per farlo, anche se non servono più, le parole. Ma le incastoniamo per poter usarle come punto vero di stacco. Abbiamo bisogno di dire delle ultime cose, anche a chi non hai più voglia di ascoltarci anche se non abbiamo più voce per poterle davvero pronunciare, anche se abbiamo paura, anche se ci sentiamo indifesi, nudi, o contro tutti i venti. ma posso tirare un sospiro iniziare a parlare e finalmente, dire tutto quello che penso e indirizzarlo.

domenica 29 aprile 2012

1825

365x 5 fa 1825...
Oggi sarebbero stati 5 anni insieme...peccato che noi abbiamo deciso di fermarci 6 mesi prima...
Dovrei fregarmene, dovrei far finta di niente...da insensibile,non romantico come sono...o almeno lo ero ai tuoi occhi...non ci sono riuscito.
Dovrei odiarti anche oggi, ne ho tutti i motivi e ne ho tutte le ragioni per farlo, te l'ho scritto negli ultimi sms al vetriolo che ci siamo scambiati pochi giorni fa...dal miele al vetriolo...
Non posso fare a meno di domandarmi chissà a cosa avrai pensato oggi...e se CI avrai pensato...forse magari anche no...
Invece come vedi Io ci ho pensato, e ti dedico queste parole che tu non potrai mai leggere o semmai il caso lo volesse che tu lo facessi non saprai mai che te le ho scritte io...
Guardo l'orologio, e in questo momento segna le 21.44PM, a quest'ora le nostre mani si erano già sfiorate e la sensazione di due strumenti che si accordano aveva già attraversato i nostri corpi, e dopo è stato tutto un crescendo...
Beh! che dire è andata così...abbiamo fatto di tutto e voluto che andasse così...ti dedico questo ultimo mio scritto, è il momento di voltare pagina...BUON ANNIVERSARIO AMORE MIO!

Manara23

Le cose che

Le cose che non ti ho detto.
Quali sono le cose che non ti ho detto?

A volte non riesco a ricordarmi più cosa ti ho detto davvero, e cosa ho solo immaginato di dirti.
Dieci, cento, mille volte. Nella mia testa.

Una volta mi ricordo di averti detto che mi sembrava di avere davanti sempre una persona diversa.
Un piccolo dettaglio che cambiava, sistematicamente, di volta in volta, il protagonista della storia.

La prima volta che mi hai sconvolta è quando siamo stati a pranzo insieme. Mi ero fatta un'idea di te. Precisa. Dopo un paio d'anni che ti osservavo. E davanti a me, quel pomeriggio, c'era un'altra persona. Ti avevo sempre visto con la barba. Non ti avrei neanche immaginato mai senza. E invece, davanti a me, un uomo senza barba, che mi parlava della sua vita. E sconvolgeva l'idea che mi ero fatta di lui. Viaggi, esperienze di vita, racconti, storie. Credevo addirittura che non mi piacessi più. Solo perché non eri quello che, da anni, immaginavo tu fossi.
Incredibile.

La seconda volta che mi hai sconvolta è stata in quella stanza. Ricordo ancora le ore passate, le mattinate precedenti, a cercare di capire cosa mai ci facessi io, lì. Non mi piacevi più. Ero sicura. Non eri più l'uomo con la barba.
Non avevo mai avuto un contatto fisico con te, o almeno, niente di cui mi ricordassi. E quindi come se non ci fosse mai stato, un contatto.
Ero seduta sull'angolo di quel letto basso, ricordo ancora il colore delle lenzuola, e osservavo la lampada davanti ai miei occhi in attesa di un'illuminazione. Volevo capire cosa mi portava sempre lì. In quella stanza, con te.
Avevo imparato a conoscere altre cose, nascoste, di te. Come il gioiello che custodivi, serrato, tra quelle labbra. E che non mi sarei mai aspettata di provare.
Ti sei avvicinato. E mi hai dato un bacio. Ma non un bacio. Un bacio.. fatto di pelle. Di odore. Elettrico. Non avevo la benché minima intenzione di baciare qualcuno che non mi piacesse. E infatti, di lì a poco. ho capito che ero pazza di te.

La terza volta che mi hai sconvolta è stata quando ho capito che animale eri.
Un altro piccolo dettaglio, che si aggiungeva al puzzle. Inchiostro sulla tua pelle che parlava di.. Forse è troppo personale per scriverlo qui. Ma parlava.
Poi, un movimento, imprevisto o calcolato.. che lasciava intendere..
Ricordo ancora quel lembo di pelle scoperta. Stavo per impazzire. Impazzire per 3 cm quadrati di pelle. Di ossa. Di carne.

La quarta volta che mi hai sconvolta è stato quando ti ho visto, per la prima volta, senza maschera. Non avrei mai immaginato il taglio dei tuoi occhi. Non ci avevo nemmeno mai pensato, non aveva mai destato il mio interesse. Era un susseguirsi di scoperte, sconvolgenti, di dettagli che mi destabilizzavano.
L'hai riposta su quel ripiano basso, tra il mio cuore e la mia curiosità. E mi hai detto -potrei anche farlo senza la tua completa volontà, ma voglio che ci arriviamo insieme-
Da quel momento in poi non ricordo più molto.
Ero abituata ad altre cose. Meno fisiche. Oramai da anni. Come una leonessa in gabbia. Che cammina su e giù, puntando gli occhi fissi alla serratura, in attesa che qualcuno spalanchi la porta.
E quel qualcuno sei stato tu.

La chiamano "serendipità".
Quando si scopre qualcosa di non cercato e imprevisto mentre si sta cercando altro.
Di certo non cercavo te.
Di certo non immaginavo che..

Sai qual è, forse, una cosa che non ti ho detto?
Che mi hai cambiata. Travolta. Completamente.
Come se da anni avessi vissuto in una bolla. E tu sei arrivato lì e l'hai scoppiata.

Per ringraziarti, lo porterò sempre tatuato sulla mia pelle.

Firmato,
13

mercoledì 25 aprile 2012

L'ultima volta che ci siamo sentiti era il 19 aprile.

''Non so scegliere il colore di una maglietta.
Non so scegliere il gusto di un gelato.
Non so scegliere la canzone giusta.
Ma su di te, lo giuro, non ho mai avuto difficoltà. E non importa come sia andata a finire, se tornassi indietro ti sceglierei ancora.
Per sempre.''


Filetto.

lunedì 23 aprile 2012

Allora

Allora no, no, no. Stai andando alla grande: teatro ottimo, strumento va bene, scuola stai migliorando a vista d'occhio; NO!NO!NO!NO!NO! Non puoi continuare a stare male per un coglione, cazzo. Inutile che perdi preziose ore di studio per uno che si scopa te e altre 50. Basta, tientelo e fine. Cosa vuoi che sia? Fanculo. Basta. Stop. Non sei uno straccio, non sei uno zerbino. Sei una persona e ora la scuola è l'unica cosa importante. FINISCILA CRETINA.  Non ti riprenderà, non sarai sua PORCA M*****A. Lascia fare, non fa per te. Trovati un cazzo di ragazzo che mi fai pena, sono due anni che va avanti questa storia del cazzo: Ti prende, ti molla, ti prende, ti molla, ti scopa allegramente, se ne scopa altre 80 e poi di nuovo. Ancora. Ancora e ancora. Mi fai pena, mi fai pena da sempre. Mi faccio pena

domenica 22 aprile 2012

Perché io ti amo, ma fa troppo male.

Rimango immobile davanti allo schermo luminoso del computer chiedendomi se sia
la cosa giusta da fare. Dire tutte le parole che non ti ho detto, ogni singolo
pensiero, frase, suono. Ogni cosa insomma.così le raccolgo e le scrivo
immaginando di inviartele veramente anche se so già che non lo farò.
D'altronde a cosa servirebbe? Così iniziamo da qua, da tutto quello che nel
tempo avrei voluto comunicarti e che invece ho tenuto per me, come un segreto
da custodire e coccolare in attesa del momento giusto per essere svelato,ma sai
cosa? Quel fottutissimo momento non arriva mai.
Le parole così diventano una parte di noi, ripetute miliardi di volte in un
discorso perfetto, ben articolato e con termini cercati e scelti tra mille
altri. Così ripenso a noi, al tuo sorriso in particolare, e mi dico che sbaglio
a cercare ancora i tuoi occhi quando sento qualche cosa che mi ricorda noi.
Vedi, non è il fatto che non ci sei più o che hai un altra persona a cui
accarezzare i capelli e guardare come se fosse la cosa più bella ti sia
capitata, il fatto è che tu guardi ancora me così, con quegli occhi, solo che
per noi oramai non è possibile stare insieme, abbiamo buttato via l'occasione
di essere felici, forse per paura, forse per l'età o forse per il fatto che la
rabbia che ho dentro mi rende diffidente. Così ci feriamo a sangue e poi ci
lecchiamo le ferite a vicenda. Viviamo in un modo sbagliato, non possiamo stare
insieme ma non riusciamo a separarci, non riusciamo a essere completamenti
autonomi l'uno dall'altra.
Perchè io ti amo.
E tu mi ami.
Smettila , Ti prego smettila. Non cercarmi, non chiamarmi, non guardarmi con
quello sguardo. Lasciami guarire, lascia che il mio cuore guarisca, che i
graffi su di esso scompaiano e le ferite si cicatrizzino. Lascia che
qualcun'altro possa essere la mia pomata lenitiva e la persona che voglio avere
accanto ogni volta che cado.
Non odiarmi, ma come tu stai cercando di mandar avanti la tua vita, io tento
di fare lo stesso. Arriverà , forse, anche il nostro momento.

Buonanotte Amore, Queste non sono tutte le parole che non ti ho detto, alcune
vivono troppo nel profondo per essere scritte.

M.

sabato 21 aprile 2012

Ti odio e ti amo

Sono passati 5 anni da che non ci sei più, non te ne sei solo andato, hai osato abbandonarci.
Sei stato il primo ed in un certo senso anche l'ultimo...certe volte è talmente difficile e doloroso che devo far finta che tu non sia mai esistito, ma così facendo vorrebbe dire non aver mai amato.
Ne vale la pena? Vale la pena far finta che tu non sia mai accaduto solo per non ricordare come è finita?
Ti amerò sempre perché sei stato il primo, mi hai insegnato cos'è l'amore, ma come sei riuscito a deludermi proprio tu ancora non lo capisco.
Ti odierò fino alla fine dei miei giorni perché anche solo ricordando cosa sei stato, il passaggio successivo è ricordare che sei morto e io non posso confrontarmi con te, tu non puoi darmi spiegazioni. Non puoi darmi spiegazioni a proposito della NOSTRA frase che mi son trovata stampata sulla corona di fiori da "colei con cui non potrò mai stare perché è troppo simile a me". Sei uno stronzo.
Ma mi sono sempre chiesta: sono una brutta persona se penso ciò di te? Tu non ti puoi difendere...
Ti odierò e ti amerò sempre: mi hai dato tutto e, riprendendoti tutto, ti sei portato via anche me.

mercoledì 18 aprile 2012

Amore un cazzo

Parli. Parli d'amore.
Ne parli continuamente.

Poi, ogni volta, la domenica mi metti su un treno, inventando scuse per non farmi rimanere fino a lunedì.

Puerile

Mi chiede cosa realmente ci sia in te che mi attragga, ma, nel profondo, lei lo sa.
A 25 anni non prendi questo tipo di sbandate. Non per un paio di occhi neri.
L'ultima volta che ti ho visto ti ho guardato le mani, lì ho capito che saresti stato nei miei pensieri per parecchie mattine.
Oggi il capo mi ha detto che mi vede distratta.Curioso non trovi?
A renderci amici il motivo sbagliato. A volerti una sorte perversa.
Io ti ho parlato, tu lo sai. Neanche una volta ho accennato ad 'amore', non volevo buttarlo su un tavolino di un bar di San Lorenzo, dopo la tua seconda birra, ma lui era lì, che mi guardava.
Poi 'Verità' si è messa in mezzo e mi ha detto: "capisci che di fronte lui vorrebbe un'altra ragazza?" ; ed io ho annuito.

Capisci quanto io sia inappropriata, Facebook, internet.. io ho comprato 2 libri alle 6 in punto nella libreria di Termini per fare una casuale telefonata. Sono certa che tu a quel povero gabbiano Jonathan non gli hai fatto fare neanche mezzo giro.

Ostinatamente il pensiero : avrei voluto fare l'amore con te.

Ma al cuor non si comanda, giusto?

Giusto.


L.

martedì 17 aprile 2012

Te lo vorrei dire sai?

Te lo vorrei dire sai?
Vorrei dirtelo che per me non è più solo sesso, che ti penso in continuazione, che ti sogno ogni notte...
Vorrei dirtelo che che fisso il cellulare per ore in attesa di una tua telefonata, che conto i giorni che ci separano dal rivederci, che piango di nascosto perchè non mi concedi più di un'ora a settimana e poi sparisci per giorni...
E vorrei dirti anche che sono stanca di baci rubati, di segretezza, di parcheggi deserti e dei tuoi stupidi "possiamo vedere altre persone".
Perchè io no, io vorrei solo te ormai, e con te adesso vorrei farci l'amore...
E invece non ti dirò niente, perchè tu queste cose infondo già le sai, e io non posso perdere in questo gioco al massacro.

domenica 15 aprile 2012

Dopo nove anni

Dopo nove anni, sono arrivata alla conclusione che i miei problemi sono cominciati da quella notte in cui tu - per gioco, dicevi - mi hai baciato e mi hai toccato. Eri una mia vecchia cotta (io avevo sedici e tu diciotto anni) e scoprimmo, quella sera, che io non ti dispiacevo, anzi. Non so come, si finì a parlare delle prime volte e io ammisi di non aver ancora mai baciato nessuno. Tu risi e per gioco, sempre per gioco, mi dissi "Dai, adesso ci penso io". Io mi negai. Non volevo. Ma allo stesso tempo, una vocina insistente mi diceva che, in fondo non c'era niente di male. Ma io non volevo, è questo il punto. Nonostante ciò, mi convinsi, o comunque, io mi stancai di negarmi. Non volevo apparire davanti ai tuoi occhi come una suora, o qualcosa del genere. Quindi, mi lasciai baciare e toccare, insistevi sui seni e sul sedere, io cercavo di scostare le sue mani, ma non desistevi. “E' così che si fa quando si pomicia con qualcuno”. Dopo un po', cercai di rilassarmi anche io, ma invano. Ero tesa, tesa come una corda di violino. Non so quanto durò il tutto, ma dopo un po' ti stancai e ci sedemmo sul divano come se non fosse successo niente. Quella sera tornata a casa, non riuscii a dormire. Mi contorcevo nel letto, avevo i crampi allo stomaco. La mattina dopo vomitai l'anima. E anche il giorno dopo. Dopo quell'episodio, ho vomitato tutte le volte che percepivo un interesse da parte di un ragazzo, senza mai farmene accorgere da nessuno. Questo sintomo mi ha fatto capire che io, in realtà, non volevo stare tra le tue braccia quella sera. Non volevo sentire le tue mani sui miei seni e sui miei fianchi. Non volevo sentire la tua lingua dentro la mia bocca. Non lo volevo, ma non sono riuscita a fartelo capire e soprattutto non sono riuscita a capirlo subito, in quel momento, io stessa. Hai abusato di me. Questo e quanto. Ho chiesto aiuto, sto guarendo, ho conosciuto qualcuno che ha saputo riconoscere i miei segnali e che non mi ha forzato mai una volta a fare niente, ma ogni tanto ci ripenso al mio primo bacio. E penso a te, che in quel momento non ti stavi rendendo neanche conto di quel che stavi facendo. E non so se provare pietà o rabbia per te, o cosa.

giovedì 12 aprile 2012

Ieri ti ho incontrato per l'ennesima volta

Ieri ti ho incontrato per l'ennesima volta. Questo paese è troppo piccolo per tutti e due. Continuo a incontrare te, i tuoi amici, tua sorella, tua madre, vedo la tua Seicento arancione parcheggiata ad ogni angolo e no, non sono semplici allucinazioni. Sembra che debba finire ad incontrarti sempre, anche e soprattutto quando esco con le mie amiche per qualche locale del centro storico. Dovrei cominciare a considerare quella zona off limits, perché è normale che ti incontro. Tu lì ci vivi. Cazzo, dormiresti con il sacco a pelo in quella piazza, con i tuoi amici, con le tue sigarette. Il fatto è che ormai c'ho l'ansia ogni volta che esco fuori casa al pensiero che ti incontri di nuovo. Ho l'ansia perché se ti incontro mettiamo in scena il solito teatrino, tutti e due. Tu ti avvicini, mi saluti con il tuo solito sorriso, magari mi dai anche due baci sulla guancia e mi chiedi come stai. Io, nel frattempo, mi sento morire dentro, in quel momento avrei soltanto voglia di scappare, di piangere, di voltarmi dall'altra parte e invece mi perdo dentro i tuoi occhi e il tuo sorriso, perché non sono mica cambiati in quattro mesi che non ci frequentiamo più. Io mi sforzo di esser normale, sorrido anch'io, ti dico che va tutto bene, comincio a parlare dell'università, balbetto, dico “Ci vediamo”, ma mento. In realtà, vorrei che non sbucassi ogni volta dal nulla come per ricordarmi che tu ci sei ancora. Non ti voglio pensare, non voglio. E il continuare a vederti, seppur di sfuggita e per pochi minuti non mi aiuta. Perché poi continuerò a pensare a te per tutto il pomeriggio e per tutta la serata e riprenderò a pensare a noi due, a quello che mi dicevi, a come riuscivi a farmi tremare tutta e io ridevo d'imbarazzo perché non ero mica abituata a questi tipi di tremori e quasi mi sorprendevo di esser capace di provarli anch'io. La spontaneità dei gesti. Mi hai insegnato che in amore c'è spontaneità dei gesti, non c'è calcolo, non c'è costruzione. Io, con te, mi sono sentita libera di esser me stessa, di far cadere ogni singolo muro che innalzavo da sempre nei miei rapporti con i ragazzi, tanto da non permettere a nessuno, nessuno di avvicinarsi più di tanto. Mi sono mostrata debole, indifesa, fragile. Troppo fragile, anche per te, forse. Mi hai detto che avevi paura di farmi soffrire, che sei bloccato sentimentalmente, che sono una persona bella, innocente, fragile. E che ero meglio finirla qui, prima che le cose si complicassero. Ma il problema è che per me le cose si erano già complicate da un bel pezzo. Da quando mi hai preso per mano la prima volta, in quel parcheggio e tutte le mie paure, le mie ansie sono come scomparse. Da quando mi hai baciato per la prima volta e quando ho riaperto gli occhi, non riuscivo a smettere di ridere. E tu che mi guardavi un po' confuso, come a dire “Ti faccio ridere io?!” e non riuscivo a smettere di fissare i tuoi occhi che sorridevano e mi guardavano come estasiato, come se non avessi visto mai niente di più bello in vita tua – e diciamolo, non sono certo Miss Italia – e la tua barba. Cristo, la tua barba. Ti preoccupava il fatto che dopo tutta una serata passata a baciarci, il mio viso si fosse un tantino arrossato, stando troppo a contatto con la tua barba ruvida. Ma io ti avrei detto “Continua, fai pure. Con quella barba puoi arrivare dove vuoi”. E poi abbiamo fatto l'amore e per me era la prima volta e l'unica cosa che volevo in quel momento era darti piacere, perché percepivo la tua voglia, la tua bramosia. In quel momento mi volevi, mi cercavi, mi esploravi e io, timidamente, cercavo di fare altrettanto anche se non credo di esserci riuscita come avrei voluto. Non mi hai mai messo pressioni in quel senso, anzi, devo dire che sono stata io che forse, ti ha spinto a voler insistere e andare avanti e questo perché io volevo avere la mia prima volta con te. Te l'ho detto proprio chiaramente. A ripensarci, mi sotterrerei la fossa da sola, ma già tra le tue braccia, nudi, su quel divano, già sentivo che mi stavi sfuggendo, che mi stavi lasciando e io avrei fatto di tutto pur di tenerti ancora più vicino, ancora più ancorato a me. E invece, forse, donandomi il mio corpo non ho fatto altro che chiarirti i dubbi, tanto che il giorno dopo non mi hai quasi rivolto la parola, tranne che le quattro cazzate di rito. Eri lontano, eri distante. Stavi già pensando che era meglio finirla lì. L'ho capito, sai. In fondo per te era soltanto astinenza. Niente di più. Per me era amore. É amore. Credo. O altrimenti non so cos'è. Ho ventiquattro anni e non cos'è l'amore. Ma grazie a te ho potuto almeno intravederlo. E adesso sto male. E mi manchi e ti scrivo queste parole, ma in realtà sto scrivendo a me stessa perché so che non avrò mai il coraggio di chiederti di ripensarci, di tornare, di riprovarci. Tu sarai già andato avanti a questo punto.

domenica 8 aprile 2012

Sfoghi di una domenica pasquale.

Non che io pensi che gli sfoghi firmati con pseudonimi e letti su internet da sconosciuti siano di una qualche utilità, ma quando una sente l'esigenza di scrivere e parlare in continuazione del momento di merda che sta passando, perchè vede che le sta sfuggendo la sua vita di mano, magari si può fare qualche eccezione.
I punti sono pochi, ma particolarmente diretti.
Avere quasi un quarto di secolo e sentirsi a metà tra una dirompente voglia di vita, di novità, di svolte e di cose da fare e il baratro della stabilità che a un certo punto inevitabilmente compare quando la metà delle persone intorno a te comincia sistemarsi coi propri partner, e si vive la sua vita in modo più o meno tranquillo. E tu non capisci come mai l'unica che non lo fa sei tu. C'è una vocina insistente che ti suggerisce che il problema sei tu, e nessun altro. Tu che non ti accontenti della monotonia, che in amore non riesci più a "buttarti e vedere come va", perchè l'hai sempre fatto con tanta speranza e l'hai sempre, inevitabilmente, presa in quel posto pur comportandoti bene.
Avere in testa una persona che ti ha destabilizzato talmente tanto da non capire più se era quello l'amore della tua vita o solo una tua convinzione per non stare più da sola in questo periodaccio.
Galleggiare in stato semi-comatoso senza più la voglia, l'entusiasmo o la curiosità che avevi una volta, e riscoprirti forte poi a parole, con gli altri. Solo a parole, non sia mai che tu reagisca davvero, poi. "Smettila di essere così passiva in tutto quello che fai", ti dice una sorella più piccola che però al momento ha il doppio del tuo cervello. E del tuo coraggio, a quanto pare.
Non so se il problema è non credere più nell'imprevedibilità della vita, o non voler affrontare l'età adulta, o se è solo una questione di paure e di "fasi storte" che prima o poi, si spera, finiscano.
So solo che alterno alti e bassi, mi piango addosso in un modo in cui neanche io vorrei, e non mi sono mai sentita così giù di morale, demotivata e insofferente. Ho perso un sacco di persone importanti per cui evidentemente non lo ero altrettanto, e sono davvero stufa di dovermi rassegnare alla superficialità e alla mancanza di stimoli che ciò che ho intorno mi ripropone a circolo vizioso.
Tutti. I santi. Giorni.

F.

Ho diritto.

-Dimmelo stai con un’altra si o no?ne ho diritto
- Ne hai diritto perché?
Bene amore ora te lo spiego cos’ho diritto.
Ho diritto ancora a chiamarti.
Ho diritto ancora a svegliarti le tre del pomeriggio con un “buongiorno imbecille”.
Ho diritto ancora a farti ingelosire e ad andare in discoteca senza il tuo consenso.
Ho diritto ancora a considerarmi bellissima quando mi prendi la mano.
Ho diritto ancora a sapere cosa mangi, quante volte vai in bagno e quante al giorno riesci a sopportarmi.
Ho diritto a fare l’amore solo col tuo corpo, a rimanerti dentro e a non voler andar più via.
Ho diritto a sapere cosa ti ho fatto per meritare un tuo simile disprezzo.
Dillo,urlalo,scrivilo se è necessario,ma ti prego mio ex amore non molto ex dimmi che è solo una ripicca e che quell’altra sono io.

Pasqua

E' da ieri che mi sfuggi.
Da ieri che il filo si è interrotto, che la tua vita ti ha portato lontano da me.

E lo sai che mi è già successo, perché te l'ho raccontato.

E, cazzo, lo fai lo stesso.
A volte ti odio, e ti strapperei la pelle graffiandoti.

L.

sabato 7 aprile 2012

Credo proprio di odiarti

Credo di essere giunta ad una conclusione che mi dispiace quasi ammettere: ti odio.
Tu non parli con me, ascolti solo. E anche questo devo dire che lo fai molto male. Se io desidero qualcosa di importante e provo a proportelo, tu mi rispondi semplicemente no. No al motorino, no al poter andare a quella scuola a circa 30 km da casa (nonostante possa prendere il treno), Facebook e un altro mucchio di cose. Così non ti dico neanche quali sono i miei veri desideri. Vorrei fare la grafica e c'è quell'altra scuola che potrei frequentare, anche perchè ho il rendimento molto piì alto di ciò che è richiesto e probabilmente ho tutte le carte in regola. Ma no, tu la definisci "una fabbrica di futuri disoccupatii" cosî non te l'ho neanche fatto sapere. Sai che vorrei fare l'università, ma più di farmacia mi piacerebbe storia dell'arte. Ma sarebbe uno spreco di soldi e tempo per te, lo so già.
Dicono che il rapporto padre-figlia sia speciale e ancora di più se si è figlie uniche come me, ma più cresco più penso che tra noi non ci sia niente di simile. E quella battuta "sono il papà più bello e/o bravo del mondo". Non è vero niente. Da bambina eri il mio mito e giocavi con me e passavo più tempo con te che con mamma. Ma con quel cazzo di lavoro a 400 km da qui ho iniziato a pensare che forse era una mia illusione avere un papà fantastico. Tu non ci sei stato quando davvero avevo bisogno di te, solo nei week-end che passavi a dormire. Nel periodo in cui tutti i bambini invitano spesso gli amici a casa io non lo potevo fare, perchè tu non c'eri e mamma doveva lavorare. Stavo coi nonni e così, ur essendo cresciuta, non invito mai nessuno a casa, perchè non saprei nemmeno come fare. Oppure vogliamo parlare di quel cazzo di piercing all'orecchio? Mamma mi aveva risposto di chiederlo a te e tu avevi risposto "fai quel che cazzo ti pare, basta che non mi rompi le balle". Ci sono rimasta male, malissimo. Ma ne ho approfittato, perchè in fondo non sono scema. E stavo svenendo dopo averlo fatto e mamma si è spaventata. Mamma, non tu quando l'hai saputo. Non hai detto niente e non credo che tu sappia nemmeno del fatto che ho vomitato nel cestino di camera mia quando ho cercato di cambiare il piercing.
Tu non mi scrivi neanche quando non ci sei, mi mandi link di cose che credi mi interesserebbero ma che alla fine seleziono come "già letto" e basta. Cerco continuamente di fare cose in cui ti posso coinvolgere anchew se alla fine il mio interesse è scarso, se non esistente.
Mi sento una bambina con le tue manie di protezione quando faccio qualsiasi cosa che vorrei urlarti in faccia. Tu con tutte quelle aspettative che ho sempre paura di fare un passo falso e deluderti. Perchè mamma ci rimarrebbe male, ma nient'altro, mentre tu potresti chiuderti ancora di più e farmelo pesare.
Mamma è ciò che si potrebbe definire un genitore, nonostante le litigate (ormai quasi sparite) e i pasticci, perchè se ho un problema e ho bisogno di un consiglio vado da lei, non da te che non comunichi con me e mi rispondi sempre "non lo so, vedi tu". Ok fare le proprie esperienze, ma neanche un misero consiglio mi puoi dare? Hai il cervello così fottutto che non hai neanche uno straccio di opinione personale?

Colei che dovrebbe essere tua figlia

Quel che non ti dirò mai.

Scriverti è difficile, e farlo davvero non ne avrei il coraggio. Ti scriverò
qua, dove spero che non leggerai mai. Ti penso spesso, sai? Una volta mi hai
detto che sono la persona più importante che hai incontrato nel 2010; io non lo
so se sei una persona importante, per me. So solo che hai sconvolto alcuni dei
miei equilibri e che sei in tante cose, forse addirittura dentro al mio cuore,
nel sangue. A volte non capisco se sei dentro o fuori, non riesco a capire dove
inizi tu e dove finisco io.
Che gioco pericoloso abbiamo iniziato!
Non ci siamo mai guardati negli occhi, non ho mai sentito la tua voce, non so
che aspetto abbia, tu! Ma ti ho sentito attraverso le tue parole, ti ho sentito
come si sente la tristezza o la gioia. A volte mi sembrava di poter comunicare
con te solo col pensiero, avvertivo come filo invisibile che attraversa la
terra e il mare, un cordone che univa le nostre menti, un inconscio condiviso.
Questo stesso cordone ora mi fa capire irrimediabilmente quanto mi disprezzi,
sento le urla del tuo silenzio e del mio.
Ci ho provato anch'io a disprezzarti.
Ho letto e riletto quel che pensavi davvero di me, e che io non volevo vedere.
Mi vedi come una che seduce gli uomini per farli soffrire, una che talvolta ti
ha imbarazzato per la sua mancanza di dignità, tutte cose che non mi hai mai
detto chiaramente, ma che hai scritto dove sapevi che avrei letto.
Sapevi come ferirmi, come quando bloccai il tuo indirizzo e mi scrivesti che
ero la persona più schifosa del mondo, dove sapevi che, sempre, avrei letto.
Allora anch'io ho cominciato a fregarmene, a dimenticarmi che anche tu avresti
letto, a ricominciare a vivere senza farmi condizionare dal tuo ricordo, come
se non esistessi. Ho pensato che lo dovevo a me stessa, che non dovevo far
vincere la tua prepotenza.
Ma, alla fine, non so più niente.
Forse la verità è che siamo due stronzi; io ti ho cucito addosso un'immagine,
e pretendevo che restassi fermo là, nel posto in cui volevo che restassi, per
adorarti.
Tu vedevi in me una ragazza del passato che t'aveva distrutto con la sua
stupidità, e ti sei convinto che io avrei potuto essere una affidabile con la
quale costruire qualcosa, una con la testa a posto.
Ognuno aveva fatto i suoi calcoletti, solo con l'immaginazione però. Perchè
poi la realtà entra prepotente e pretende il suo tributo. E nel nostro
rapporto, di reale, c'era ben poco.
Ti ho adorato dalla prima mail che mi avevi scritto, qua posso dirtelo!
Cercavo di nascondere questa follia, ma forse inconsciamente volevo che anche
tu provassi lo stesso per me. E con i miei comportamenti ambigui ti ho confuso,
mi sono confusa, abbiamo creato un universo governato dal caos, che ci ha
travolto.
Sei stato come una droga per me, lo sai già, e dopo un po' non riuscivo più a
gestire niente. Ho cercato disperatamente di difendermi e tenermi un pezzetto
di spazio solo per me, uno spazio che non avresti potuto contaminare.
Ma a te non bastava, ero già nuda di fronte a te e ancora non bastava.
Qui posso dirti anche che quasi sono uscita fuori di testa con questa storia,
il dolore, lo studio e tutto il resto.
Ancora mi fa male, perchè ancora ti penso, e penso che tutto quel che è
successo sia unicamente colpa mia. Soffro nel vedere solo ora i miei
comportamenti, capire il senso di qualche frase che mi dicevi, non aver avuto
la prontezza di interrompere prima, per il nostro bene.
Tuttavia mi convinco che non devo prenderla così, ma niente mi leva dalla
mente che è solo colpa di come sono fatta, che prima o poi tutti si allontanano
da me per non tornare più. Mi consola solo pensare che io no, io non ti
disprezzo, che il mio bene è incondizionato e non ho bisogno di difendermi.
Ho sempre avuto l'istinto di proteggerti anche quando pensavo di odiarti, ho
sempre avuto la forza di proteggerti da me. La stessa forza che mi ha impedito
di insultarti e di chiederti spiegazioni, o inviarti i libri che vorrei farti
leggere, i film che vorrei farti vedere. Un grande bene che supera tutto. Sento
che mi vuoi bene anche tu, anche se si tratta di un bene macchiato dal rancore
e dalla rabbia.
Se dimentico tutto questo, penso a noi come due bimbi che si vogliono bene
senza tutte ste complicazioni. Immagino di essere una di quelle persone care
che sorridono nel vento e nel sole insieme a te, e sono felici di vivere, come
hai scritto quando ormai non ci scrivevamo già più.
Mi fa male sentirti così intensamente, ma forse mi fa anche bene se dimentico
il resto e penso solo alla purezza che abbiamo ancora, io e te.
Non devi essere la mia droga che mi fa andare avanti, e io non devo essere la
tua. Non saremmo liberi! Sarebbe finita malissimo se avessimo continuato, avevi
ragione.
Anch'io dovevo e devo proteggermi da te. Io continuerò a proteggerti non
cercandoti mai più.
Vivi e sii felice, perchè se lo farai lo sarò anch'io, poichè ti sento. Non
buttarti mai via, ti prego, sei troppo speciale e meraviglioso. Tu non mi hai
mai vista così, ma non m'importa minimamente, credimi.
Ci sto provando ad uscirne da quel che sai, e ho fatto grandi progressi.
Saresti orgoglioso di me, forse. E poi, hai visto come ho scritto bene? Ci ho
messo impegno sai!
Ti immagino libero da qualsiasi pensiero, in viaggio, mentre leggi un libro su
un treno, mentre sorridi ad una ragazza in un angolo lontano del mondo. Ti
immagino innamorato di una donna vera e mentre fate l'amore con tutta la
dolcezza e la passione che hai dentro. Ti immaginerò sempre così! Magari un
giorno mi capirai.
"Io so volare, se qualcuno imparerà, nella notte i suoi pensieri incontrerò,
con le ali vivrà dentro tutti i suoi sogni... Tu volerai, oh baby..."
Ricordalo. E io, guardo dove vado! Cuidate mucho. Non firmata

giovedì 5 aprile 2012

Mi hanno detto

Mi hanno detto che è scientificamente provato che una cotta dura al massimo 4 mesi.
Ebbene, è un anno che sono uscita fuori per te, quindi direi che posso considerarmi innamorata persa... E la cosa più frustrante è che io e te andiamo d'accordo, mi consideri un'amica!! Tutto quel tempo passato insieme al lavoro a dire cretinate. E poi quando ci siamo rivisti che tu con la tua Ilaria mi sembravi diverso. E avevo quasi gettato la spugna...Ma poi sembrava che fosse tornato quasi tutto come prima, con quelle chat lunghe e piene di battute. Dicevo di essermi una cotta per un mio compagno di classe, ma la verità è che non ho mai smesso di pensarti e a sperare. E chiedevo consigli a Daniele che ti conosce meglio di tutti, ma Daniele non sa dare consigli... E da un pochino di sei lasciato con lei e abbiamo ricominciato a chattare e ridere e ho anche il tuo numero (lo avevo già prima, ma non ho mai avuto il coraggio di scriverti...). Ma è che io sono terribilmente timida. Rido, scherzo e parlo ad alta voce, ma la verità è che faccio fatica a relazionarmi e soffro di insicurezza cronica. Ti ho mostrato un lato della mia fragilità in quelle frasi dette quasi a caso, ma hai capito che parlavo sul serio.
E ora cosa dovrei fare? Me lo dici?
Ti amo, e di questo non posso farci niente.
F.


P.S.: L'ho detto e l'ho anche scritto, io TI AMO ed è la prima volta che mi succede...

mercoledì 4 aprile 2012

Le peggiori paure.

Dato che leggi il mio Tumblr, leggi il mio Friendfeed, leggi il mio blog, non so dove nascondermi.

E allora mi nascondo qui.

E la mia peggiore paura è che io sia per te soltanto un'ottima scopata.
Che è una cosa bella.
Che è una cosa divertente.
Che, per le cose che ho capito, non è nemmeno una cosa così frequente, per te.

Ma a me non basta.

Ecco.

martedì 3 aprile 2012

lettere

Quattordici ore fa ti ho scritto “credo sia il caso che non ci sentiamo più” e già mi manchi da morire.


F.

bisogna che ce lo diciamo

Bisogna che ce lo diciamo dai.
Siamo ottimi amici, i migliori compagnoni del mondo.
Però a letto no, non funzioniamo, non mi fai, non mi intrighi, non mi. Non mi.
Ora sei la mia ragazza. Come ne usciamo?

La via conduce al disastro?

lunedì 2 aprile 2012

Solo una scopata.

Ti sto chiedendo solo una scopata. Ti sto chiedendo di passarmi a prendere, farmi dimenticare che ho già trovato l'uomo della mia vita e sbattermi fino all'alba. Voglio assaggiare di nuovo il sapore della tua bocca e stampare FINALMENTE la parola fine su noi due (come se fosse mai esistito un noi due).
Ma non ne hai le palle, vero? ti piace stuzzicare finchè siamo in chat e poi tirarti indietro all'ultimo momento? sai che c'è, Mr.Hotantebelleparole? VAFFANCULO.
Anzi, come direbbe Aldo Baglio, VU-A-EFFE-EFFE-ANCULOOOOOOOOOO!!

amori a cui credevo di aver messo la parola fine, che hanno alzato il culo e hanno deciso di agire <3

Ma io ho voglia di dirti tante cose, che mi emozioni, che mi piaci da fare schifo, che so che sono ridicola, che ti snifferei la pelle fino a farmi esplodere il cervello, che vorrei che tu mi stringessi la mano ogni tanto quando camminiamo, che sei bellobellobello in modo assurdo, che non riesco a farmi guardare da te, soprattutto nuda, che tiamoforse. Ma non te lo dico. E sto zitta.

LiL

lunedì 26 marzo 2012

Le pigne nel cervello e la genetica

Il perché ci credevo, o avrei voluto così fortemente crederci non lo so. Davvero non ne ho idea. Eppure ogni volta che sono un po’ triste penso a lui e sto un po’ meglio. Ma avrò le pigne nel cervello?!?

Mi disse una volta Ma perché sprechi energie a preoccuparti così?!? Pensa a preoccuparti poi quando avrai un ragazzo, no?” Ha ragione, io lo so che ha ragione (cit.), e ho anche seguito il suo consiglio: ho conosciuto gente, sono uscita con gente, ho scopato con gente; eppure non posso fare a meno di essere un po’ gelosa del suo palesissimo flirtare con una che, cazzo!, è bella e mi è pure simpatica da morire, che ci flirterei io.
L’ho gestita malissimo, lo so molto bene: l’ho spaventato a morte. All’epoca non c’era questo blog e, sì, ho fatto LA cazzata. Promemoria per me/voi: il 95% degli uomini non sono geneticamente predisposti a capire/gestire i pipponi mentali del cervello femminile. Semplicemente se la fanno addosso. Probabilmente è istinto di autoconservazione: meglio stare alla larga dalle psicopatiche. E in effetti... non posso darvi torto, ometti. A volte vi compatisco per il fatto che abbiate a che fare con noi donne, così volubili (ndr. leggi psicopatiche); vi compatisco e avete tutto il mio supporto morale (io stessa ho dei gravi problemi a rapportarmi con amiche donne, infatti ne ho pochissime). Beh, in quel frangente mi sono sicuramente comportata da psicopatica. 

Mi dispiace. Posso ritrattare tutto? No, non posso. Ormai il danno è fatto. 

La sicurezza è chei lui nemmeno ci sta pensando in questo momento e forse semplicemente non gliene fotte un cazzo di me. Non gliene fotteva un cazzo già da prima.

L’unica cosa che gli rimprovero e l’avermi messa in attesa. Beh - sai che c'è? - qui l’attesa sta giungendo agli sgoccioli, che si sappia Tic Tac, Tic Tac, Tic Tac...
e quando tornerà (forse) per chiedermi di vederci risponderò: "Te lo scordi, tesò. Ciccia!"

*risate preregistrate*
 
Certovirgolacerto