domenica 29 aprile 2012

Le cose che

Le cose che non ti ho detto.
Quali sono le cose che non ti ho detto?

A volte non riesco a ricordarmi più cosa ti ho detto davvero, e cosa ho solo immaginato di dirti.
Dieci, cento, mille volte. Nella mia testa.

Una volta mi ricordo di averti detto che mi sembrava di avere davanti sempre una persona diversa.
Un piccolo dettaglio che cambiava, sistematicamente, di volta in volta, il protagonista della storia.

La prima volta che mi hai sconvolta è quando siamo stati a pranzo insieme. Mi ero fatta un'idea di te. Precisa. Dopo un paio d'anni che ti osservavo. E davanti a me, quel pomeriggio, c'era un'altra persona. Ti avevo sempre visto con la barba. Non ti avrei neanche immaginato mai senza. E invece, davanti a me, un uomo senza barba, che mi parlava della sua vita. E sconvolgeva l'idea che mi ero fatta di lui. Viaggi, esperienze di vita, racconti, storie. Credevo addirittura che non mi piacessi più. Solo perché non eri quello che, da anni, immaginavo tu fossi.
Incredibile.

La seconda volta che mi hai sconvolta è stata in quella stanza. Ricordo ancora le ore passate, le mattinate precedenti, a cercare di capire cosa mai ci facessi io, lì. Non mi piacevi più. Ero sicura. Non eri più l'uomo con la barba.
Non avevo mai avuto un contatto fisico con te, o almeno, niente di cui mi ricordassi. E quindi come se non ci fosse mai stato, un contatto.
Ero seduta sull'angolo di quel letto basso, ricordo ancora il colore delle lenzuola, e osservavo la lampada davanti ai miei occhi in attesa di un'illuminazione. Volevo capire cosa mi portava sempre lì. In quella stanza, con te.
Avevo imparato a conoscere altre cose, nascoste, di te. Come il gioiello che custodivi, serrato, tra quelle labbra. E che non mi sarei mai aspettata di provare.
Ti sei avvicinato. E mi hai dato un bacio. Ma non un bacio. Un bacio.. fatto di pelle. Di odore. Elettrico. Non avevo la benché minima intenzione di baciare qualcuno che non mi piacesse. E infatti, di lì a poco. ho capito che ero pazza di te.

La terza volta che mi hai sconvolta è stata quando ho capito che animale eri.
Un altro piccolo dettaglio, che si aggiungeva al puzzle. Inchiostro sulla tua pelle che parlava di.. Forse è troppo personale per scriverlo qui. Ma parlava.
Poi, un movimento, imprevisto o calcolato.. che lasciava intendere..
Ricordo ancora quel lembo di pelle scoperta. Stavo per impazzire. Impazzire per 3 cm quadrati di pelle. Di ossa. Di carne.

La quarta volta che mi hai sconvolta è stato quando ti ho visto, per la prima volta, senza maschera. Non avrei mai immaginato il taglio dei tuoi occhi. Non ci avevo nemmeno mai pensato, non aveva mai destato il mio interesse. Era un susseguirsi di scoperte, sconvolgenti, di dettagli che mi destabilizzavano.
L'hai riposta su quel ripiano basso, tra il mio cuore e la mia curiosità. E mi hai detto -potrei anche farlo senza la tua completa volontà, ma voglio che ci arriviamo insieme-
Da quel momento in poi non ricordo più molto.
Ero abituata ad altre cose. Meno fisiche. Oramai da anni. Come una leonessa in gabbia. Che cammina su e giù, puntando gli occhi fissi alla serratura, in attesa che qualcuno spalanchi la porta.
E quel qualcuno sei stato tu.

La chiamano "serendipità".
Quando si scopre qualcosa di non cercato e imprevisto mentre si sta cercando altro.
Di certo non cercavo te.
Di certo non immaginavo che..

Sai qual è, forse, una cosa che non ti ho detto?
Che mi hai cambiata. Travolta. Completamente.
Come se da anni avessi vissuto in una bolla. E tu sei arrivato lì e l'hai scoppiata.

Per ringraziarti, lo porterò sempre tatuato sulla mia pelle.

Firmato,
13

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