sabato 7 aprile 2012

Quel che non ti dirò mai.

Scriverti è difficile, e farlo davvero non ne avrei il coraggio. Ti scriverò
qua, dove spero che non leggerai mai. Ti penso spesso, sai? Una volta mi hai
detto che sono la persona più importante che hai incontrato nel 2010; io non lo
so se sei una persona importante, per me. So solo che hai sconvolto alcuni dei
miei equilibri e che sei in tante cose, forse addirittura dentro al mio cuore,
nel sangue. A volte non capisco se sei dentro o fuori, non riesco a capire dove
inizi tu e dove finisco io.
Che gioco pericoloso abbiamo iniziato!
Non ci siamo mai guardati negli occhi, non ho mai sentito la tua voce, non so
che aspetto abbia, tu! Ma ti ho sentito attraverso le tue parole, ti ho sentito
come si sente la tristezza o la gioia. A volte mi sembrava di poter comunicare
con te solo col pensiero, avvertivo come filo invisibile che attraversa la
terra e il mare, un cordone che univa le nostre menti, un inconscio condiviso.
Questo stesso cordone ora mi fa capire irrimediabilmente quanto mi disprezzi,
sento le urla del tuo silenzio e del mio.
Ci ho provato anch'io a disprezzarti.
Ho letto e riletto quel che pensavi davvero di me, e che io non volevo vedere.
Mi vedi come una che seduce gli uomini per farli soffrire, una che talvolta ti
ha imbarazzato per la sua mancanza di dignità, tutte cose che non mi hai mai
detto chiaramente, ma che hai scritto dove sapevi che avrei letto.
Sapevi come ferirmi, come quando bloccai il tuo indirizzo e mi scrivesti che
ero la persona più schifosa del mondo, dove sapevi che, sempre, avrei letto.
Allora anch'io ho cominciato a fregarmene, a dimenticarmi che anche tu avresti
letto, a ricominciare a vivere senza farmi condizionare dal tuo ricordo, come
se non esistessi. Ho pensato che lo dovevo a me stessa, che non dovevo far
vincere la tua prepotenza.
Ma, alla fine, non so più niente.
Forse la verità è che siamo due stronzi; io ti ho cucito addosso un'immagine,
e pretendevo che restassi fermo là, nel posto in cui volevo che restassi, per
adorarti.
Tu vedevi in me una ragazza del passato che t'aveva distrutto con la sua
stupidità, e ti sei convinto che io avrei potuto essere una affidabile con la
quale costruire qualcosa, una con la testa a posto.
Ognuno aveva fatto i suoi calcoletti, solo con l'immaginazione però. Perchè
poi la realtà entra prepotente e pretende il suo tributo. E nel nostro
rapporto, di reale, c'era ben poco.
Ti ho adorato dalla prima mail che mi avevi scritto, qua posso dirtelo!
Cercavo di nascondere questa follia, ma forse inconsciamente volevo che anche
tu provassi lo stesso per me. E con i miei comportamenti ambigui ti ho confuso,
mi sono confusa, abbiamo creato un universo governato dal caos, che ci ha
travolto.
Sei stato come una droga per me, lo sai già, e dopo un po' non riuscivo più a
gestire niente. Ho cercato disperatamente di difendermi e tenermi un pezzetto
di spazio solo per me, uno spazio che non avresti potuto contaminare.
Ma a te non bastava, ero già nuda di fronte a te e ancora non bastava.
Qui posso dirti anche che quasi sono uscita fuori di testa con questa storia,
il dolore, lo studio e tutto il resto.
Ancora mi fa male, perchè ancora ti penso, e penso che tutto quel che è
successo sia unicamente colpa mia. Soffro nel vedere solo ora i miei
comportamenti, capire il senso di qualche frase che mi dicevi, non aver avuto
la prontezza di interrompere prima, per il nostro bene.
Tuttavia mi convinco che non devo prenderla così, ma niente mi leva dalla
mente che è solo colpa di come sono fatta, che prima o poi tutti si allontanano
da me per non tornare più. Mi consola solo pensare che io no, io non ti
disprezzo, che il mio bene è incondizionato e non ho bisogno di difendermi.
Ho sempre avuto l'istinto di proteggerti anche quando pensavo di odiarti, ho
sempre avuto la forza di proteggerti da me. La stessa forza che mi ha impedito
di insultarti e di chiederti spiegazioni, o inviarti i libri che vorrei farti
leggere, i film che vorrei farti vedere. Un grande bene che supera tutto. Sento
che mi vuoi bene anche tu, anche se si tratta di un bene macchiato dal rancore
e dalla rabbia.
Se dimentico tutto questo, penso a noi come due bimbi che si vogliono bene
senza tutte ste complicazioni. Immagino di essere una di quelle persone care
che sorridono nel vento e nel sole insieme a te, e sono felici di vivere, come
hai scritto quando ormai non ci scrivevamo già più.
Mi fa male sentirti così intensamente, ma forse mi fa anche bene se dimentico
il resto e penso solo alla purezza che abbiamo ancora, io e te.
Non devi essere la mia droga che mi fa andare avanti, e io non devo essere la
tua. Non saremmo liberi! Sarebbe finita malissimo se avessimo continuato, avevi
ragione.
Anch'io dovevo e devo proteggermi da te. Io continuerò a proteggerti non
cercandoti mai più.
Vivi e sii felice, perchè se lo farai lo sarò anch'io, poichè ti sento. Non
buttarti mai via, ti prego, sei troppo speciale e meraviglioso. Tu non mi hai
mai vista così, ma non m'importa minimamente, credimi.
Ci sto provando ad uscirne da quel che sai, e ho fatto grandi progressi.
Saresti orgoglioso di me, forse. E poi, hai visto come ho scritto bene? Ci ho
messo impegno sai!
Ti immagino libero da qualsiasi pensiero, in viaggio, mentre leggi un libro su
un treno, mentre sorridi ad una ragazza in un angolo lontano del mondo. Ti
immagino innamorato di una donna vera e mentre fate l'amore con tutta la
dolcezza e la passione che hai dentro. Ti immaginerò sempre così! Magari un
giorno mi capirai.
"Io so volare, se qualcuno imparerà, nella notte i suoi pensieri incontrerò,
con le ali vivrà dentro tutti i suoi sogni... Tu volerai, oh baby..."
Ricordalo. E io, guardo dove vado! Cuidate mucho. Non firmata

Nessun commento:

Posta un commento