martedì 10 giugno 2014

Devo scrivere l'introduzione della mia tesina, ma

Tra 5 minuti saranno due ore che mi trovo seduta, lievemente sudata, scocciata dal pianto di un bambino la cui madre ovviamente non riesce a calmarlo, di fronte al pc bollente, cercando di scrivere l'introduzione per una tesina che mi sta facendo abbastanza schifo.
Una tesina sul Nulla e presentarmi a mani vuote, senza aver studiato, sarebbe stato divertente, ma vorrei diplomarmi, quindi forse no.
Vorrei tanto scrivere una di quelle introduzioni che fatichi a dimenticare, ma faccio proprio pena se cerco di scrivere qualcosa di vagamente profondo.
Vorrei tanto scrivere anche sono un'introduzione di merda, ma non ci riesco. E sai perché? Sai qual è il motivo per il quale sto scrivendo tutto questo che tra 30 minuti mi sembrerà banale come il paio di ballerine nere che ho nell'armadio? Sei tu, testina di cazzo. Sì, tu, che vorrei odiarti così magari non ti penso più.
Mi sei piaciuto dal primo momento, per mia sfortuna. Anche se sembravi scemo, mi piacevi. Gli anni poi sono passati, e io, da brava cogliona, una sera, ho bevuto quel poco che bastava per far crollare quel velo di imbarazzo che mi ha sempre impedito di approcciarmi comme une femme fatale. E ci siamo baciati. Non mi aspettavo che mi infilassi subito la lingua, ma sei scemo, quindi non avrei potuto aspettarmi di meglio ecco. Praticamente abbiamo trascorso tutta la serata avvinghiati. Ed è stato come aprire gli occhi, come ricominciare e vedere. Eravamo noi  due e basta. Non mi piace farlo, sbirciare mentre ci si bacia, ma come potevo non guardarti. E mi ricordo di aver pensato "Sono io, o sono tipo morta e in realtà sto guardando la scena?". E il rumore dei nostri baci. Cioè, quando li sento, provo sempre una sensazione di disgusto perchè immagino fiumi di saliva. Non è il mio caso eh, però c'è gente a cui purtroppo succede di salivare in modo indecente. Ma poi niente, siamo rimasti i soliti che litigano per stupidaggini, che si cercano senza veramente cercarsi.
Però io sabato sera ti volevo mio. Volevo fare l'amore con te. Non sai quante volte ci ho pensati nudi. Ormai ti conosco, conosco le tue spalle, il tuo petto, le tue gambe, i tuoi glutei, le tue orecchie, i tuoi occhi, il tuo naso perfetto, il piccolo spazio che hai tra i denti. Tu invece non sai niente di me. Non sai la forma dei miei fianchi, non conosci i miei piedi, non sai quanto sia caldo e accogliente il mio seno, non sai come le mie gambe siano capaci di afferrarti, non sai quanti nei io abbia, non sai di cosa siano capaci le mie mani, non conosci veramente la mia voce, non conosci il mio odore. Non sai nemmeno che mi bastano due settimane per farti innamorare. Brutto stronzo.