mercoledì 29 ottobre 2014

Cosa fare se un amore finisce e non sei tu a deciderlo?

Cerco un'illuminazione.
La mia storia sentimentale che dura ormai da tre anni e mezzo, pare stia arrivando al capolinea.
Tutto bene fino allo scorso weekend, quando Gabriele ha deciso che non è più sicuro della  nostra storia, gli piacerebbe vedere un futuro insieme a me ma non trova i presupposti. Così. Senza preavviso, senza nessun segnale. Sai, magari sarei stata più pronta se fosse un periodo particolare, se litigassimo spesso, se avessi avuto un campanello di allarme o qualche segnale di fumo. Invece nulla.
Ora mi trovo qua a pensare a quello che è stato, a chiedermi se veramente qualche giorno senza vederci possa determinare la fine o meno di questo immenso amore che provo, di tutti i progetti che avevo insieme a lui. 
E' un ingiustizia che io debba stare qui seduta ad aspettare una sentenza, ad accedere ogni 20 minuti a whatsapp per vedere se l'ha fatto anche lui, che appena sblocco il telefono mi trovi la sua faccia perché è il contatto preferito. 
"Devo trovare delle certezze".
Forse nessuno ha mai detto a Gabriele che le certezze non esistono, che nessuno ti potrà mai dare la garanzia che l'amore sia eterno, non c'è un banco reclami. Non ci sono garanzie.
Forse nessuno gli ha mai detto che la vita non è una fiaba, non sarò la sua principessa e non cerco un principe. La vita è fatta di salite e magari dopo una salitona da togliere il fiato, ce n'è un'altra ancora peggiore. 
L'unica garanzia che posso dargli è dire "ti amo" perché lo sento veramente, dirgli di non avere paura per il futuro, che affronteremo tutto insieme.

Se questa storia dovesse finire da dove ripartire? Dove vendono i pezzi di ricambio della vita? C'è un posto dove andare a riprendere le mie lacrime?  

Mi sento così impotente, non sopporto questa sensazione. 
Sento che sta crollando il mondo e lui non c'è.

Una volta lui era felice.
Felice di stare insieme a me.

sabato 27 settembre 2014

Fine?

Ti capisco.
Perché hai un cambiamento davanti, perché non sai dove ti porterà.
Perché siamo lontani, perché è difficile.
Perché non abbiamo più 18 anni. Ma, io dico, neanche quaranta.

Io ci spero. Ci spero ancora. Nel futuro, nel karma, nel quello che vuoi.

E vado avanti. A testa alta.

Non oggi. Non domani.
So che ce la faremo.
Che non ci saranno ostacoli.
Che staremo insieme.
Bene. E insieme.

Per ora in bocca al lupo per tutto.

lunedì 7 luglio 2014

Succede per caso

Succede per caso, mentre sto ascoltando per l'ennesima volta una canzone stucchevole che per qualche motivo ultimamente mi è entrata in testa. Ho alzato il volume e come sempre sto canticchiando le parole, quando all'improvviso penso che vorrei sentirmi dire per una volta qualcosa del genere. Penso che sono stanca di tutto questo dire-non dire, di queste situazioni indefinite, di questo leggere continuamente tra le righe di un messaggio o di una mail, di questo aspettare in continuazione una parola o un gesto che mi dimostri che qualcosa è cambiato. Penso che voglio accanto qualcuno che abbia il coraggio e il desiderio di dirmi "voglio te" senza troppi giri di parole, che mandi a quel paese la distanza salendo sul primo aereo, che mi chiami o mi scriva a qualunque ora solo per dirmi che gli manco, che anche se ci sono mille difficoltà, mi chieda di affrontarle insieme perché non vale la pena rinunciare al primo ostacolo.

Ma soprattutto penso che aveva ragione chi ha detto una volta "accettiamo l'amore che pensiamo di meritare", perché in fondo sono sempre stata io a mettermi in questo tipo di situazioni, ad accontentarmi, come se temessi di non poter avere di meglio, o fosse già tanto che qualcuno si fosse accorto della mia presenza e non lo avesse fatto soltanto per chiedermi chiedermi "scusa ma l'amica tua è fidanzata?" Non ho ancora imparato a mettere a tacere le mie insicurezze e non so se mai lo farò, ma in questa battaglia voglio qualcuno che stia dalla mia parte. E lo so che forse è anche egoista da parte mia chiedere a te di essere tutto questo, che come ha detto qualcuno "non possiamo scegliere di chi ci innamoriamo, né fare una colpa agli altri se per loro non è lo stesso", ma io ho deciso che sono stanca di accontentarmi.
E se tu non ti decidi a prendere una posizione, a dirmi quello che vuoi veramente, allora forse devo farlo io e accettare definitivamente il fatto che non sei la persona giusta.

martedì 10 giugno 2014

Devo scrivere l'introduzione della mia tesina, ma

Tra 5 minuti saranno due ore che mi trovo seduta, lievemente sudata, scocciata dal pianto di un bambino la cui madre ovviamente non riesce a calmarlo, di fronte al pc bollente, cercando di scrivere l'introduzione per una tesina che mi sta facendo abbastanza schifo.
Una tesina sul Nulla e presentarmi a mani vuote, senza aver studiato, sarebbe stato divertente, ma vorrei diplomarmi, quindi forse no.
Vorrei tanto scrivere una di quelle introduzioni che fatichi a dimenticare, ma faccio proprio pena se cerco di scrivere qualcosa di vagamente profondo.
Vorrei tanto scrivere anche sono un'introduzione di merda, ma non ci riesco. E sai perché? Sai qual è il motivo per il quale sto scrivendo tutto questo che tra 30 minuti mi sembrerà banale come il paio di ballerine nere che ho nell'armadio? Sei tu, testina di cazzo. Sì, tu, che vorrei odiarti così magari non ti penso più.
Mi sei piaciuto dal primo momento, per mia sfortuna. Anche se sembravi scemo, mi piacevi. Gli anni poi sono passati, e io, da brava cogliona, una sera, ho bevuto quel poco che bastava per far crollare quel velo di imbarazzo che mi ha sempre impedito di approcciarmi comme une femme fatale. E ci siamo baciati. Non mi aspettavo che mi infilassi subito la lingua, ma sei scemo, quindi non avrei potuto aspettarmi di meglio ecco. Praticamente abbiamo trascorso tutta la serata avvinghiati. Ed è stato come aprire gli occhi, come ricominciare e vedere. Eravamo noi  due e basta. Non mi piace farlo, sbirciare mentre ci si bacia, ma come potevo non guardarti. E mi ricordo di aver pensato "Sono io, o sono tipo morta e in realtà sto guardando la scena?". E il rumore dei nostri baci. Cioè, quando li sento, provo sempre una sensazione di disgusto perchè immagino fiumi di saliva. Non è il mio caso eh, però c'è gente a cui purtroppo succede di salivare in modo indecente. Ma poi niente, siamo rimasti i soliti che litigano per stupidaggini, che si cercano senza veramente cercarsi.
Però io sabato sera ti volevo mio. Volevo fare l'amore con te. Non sai quante volte ci ho pensati nudi. Ormai ti conosco, conosco le tue spalle, il tuo petto, le tue gambe, i tuoi glutei, le tue orecchie, i tuoi occhi, il tuo naso perfetto, il piccolo spazio che hai tra i denti. Tu invece non sai niente di me. Non sai la forma dei miei fianchi, non conosci i miei piedi, non sai quanto sia caldo e accogliente il mio seno, non sai come le mie gambe siano capaci di afferrarti, non sai quanti nei io abbia, non sai di cosa siano capaci le mie mani, non conosci veramente la mia voce, non conosci il mio odore. Non sai nemmeno che mi bastano due settimane per farti innamorare. Brutto stronzo.

sabato 4 gennaio 2014

È finita

Ciao S.                                                                                        sai volevo scriverti ancora tempo fa quando mi hai detto per la prima volta che non eri felice con me e che non ti trovavi bene perché non ti dimostravo quanto ci tenevo a te. Che buffo, quando quella volta mi avevi scritto che non ti trovavi più bene ero al bar a bere una cioccolata calda con L. (un’amica), non so se ricordi, e ora sto aspettando che arrivi sta sera per poter andare nello stesso bar con lei e M. (un’altra mia amica). Ormai il barista si sarà abituato a sentire come tutte le mie relazioni vadano in mona. 
Comunque ora ti scrivo e sinceramente non so neanche bene il perché. Non sono stupida e so che ormai non potrebbe cambiare niente.Volevo dirti che sono felice (si insomma, relativamente) perché ho ripensato a noi, a quanto bello è stato, ma non voglio farti un elenco di tutto ciò che c’è stato tra noi perché, se ci pensi, sai anche tu quali sono stati i momenti belli.                                      
Ti scrivo per dirti ciò che non sai. Sarò sincera, all’inizio pensavo di non farcela, mi ero promessa che non avrei più avuto a che fare con un ragazzo per un bel po’ di tempo. Si dice che le persone bussino alla porta del cuore degli altri, nel nostro caso non ho potuto dire “vattene via” perché tu hai sfondato la porta e sei entrato tranquillamente. Non è stato facile per me, ero appena stata lasciata e non credevo di essere pronta per cominciare un’altra relazione. Quindi mi sono promessa di fare le cose con calma e ho capito di non esserci riuscita perché dopo tre giorni da quando ci conoscevamo ti ho baciato (o tu hai baciato me, visto che non riusciamo a metterci d’accordo).       
Però poi mi sono sentita bene e ho capito che era inutile cercare di fare le cose con calma e razionalmente. E poi è andato tutto bene, ci vedevamo e parlavamo tantissimo e ho iniziato a venire a casa tua (la prima volta me la ricordo ancora, ero agitatissima e avevo pensato di dirti che per un contrattempo non sarei potuta venire). Invece è stato tutto così bello, come sono stata con te non sono mai stata con nessun altro. Diciamo che non ho mai avuto molta fortuna (e purtroppo anche tu ne sei la prova…) però come mi hai fatta sentire tu non c’era mai riuscito nessuno. Quindi grazie, davvero. Quando mi hai chiesto di stare insieme volevo mettermi a piangere, non ci potevo credere. Primo dicembre, è vero, hai scelto un giorno facile da ricordare ma terribilmente difficile da dimenticare.  Perché ora è questo che devo fare, dimenticare… ma non ci riuscirò, io ricordo tutte le persone che se ne vanno.       
Quando mi hai detto che mi amavi per la prima volta, al cinema mentre guardavamo Hunger Games, mi sono messa a piangere davvero ma non so se te ne sei accorto perché ti ho abbracciato e ti ho stretto forte. Ero felice perché mi sentivo davvero amata con te, forse per la prima volta.      
Hai presente quando non ti senti all'altezza di una situazione ma ci provi lo stesso? Ecco io con te ho fatto così, sapevo di non essere abbastanza per te perché, davvero, meriti molto di più di quanto ti possa dare io. Però ci ho provato lo stesso sperando che darti tutto potesse bastare, perché è questo quello che ho fatto, ho cercato di cancellare tutto il male per darti solo il meglio di me. Ma non ti è bastato…e anche se prima hai solo detto che non sono adatta a te so che, in realtà, quel “non adatta” significa “non abbastanza” . Ci ho provato e alla fine ho scoperto che avevo ragione a non ritenermi all’altezza per stare con te. Mi dispiace che a te ora piaccia un’altra ragazza, ma non tanto perché questo ha portato inevitabilmente alla fine della nostra relazione, ma più che altro perché speravo di averti dato abbastanza. Invece hai avuto bisogno anche di ciò che ti da e ti darà lei.
Ora mi ripetono tutti che in realtà probabilmente non ti è mai importato davvero di me e che volevi solo usarmi. Sto cercando la forza per non pensare che sia così perché ti ritengo diverso da come ti descrivono gli altri. Sbaglio sempre ma in questo caso spero che si sbaglino loro.                                                                                  
Quel “Ciao A.” di oggi è stato orribile, speravo di poterne parlare con calma, magari anche a voce, ma mi hai fatto capire che non vuoi più avere niente a che fare con me. Quindi dopo questa lettera sparirò, cercando di imitare tutte le persone che mi hanno abbandonata, compreso te. A meno che non sia tua chiedermi di tornare ma ne dubito, starai molto meglio. Ti auguro di stare bene e essere felice. 
Mi mancherai...ti amo