martedì 5 giugno 2012

Quante parole

Se ci ripenso mi sale una gran rabbia.
Mi sale la rabbia per tutte le volte in cui mi hai detto che sono troppo paranoica, ossessionata, piena di complessi. Mi sale la rabbia perché non erano complessi ma verità nascoste, perché il tuo "solo un'amica" non includeva un bacio, io credevo. Mi sale la rabbia se penso che mi hai lasciata per messaggio, che ancora per messaggio mi hai chiesto di tornare e che sempre per messaggio mi hai detto di non esserne più sicuro, di aver baciato la tua ex. La tua ex, ovviamente, è la "solo un'amica" su cui io passavo giornate a piangere. Poi, ovviamente per messaggio, mi hai detto che non ti piace lei, che ora non vuoi stare con nessuna, che dopo di me non ti immagini con una ragazza accanto, chiunque essa sia. E io mi fido, perché io mi sono sempre fidata di te, in fondo, perché sei la prima persona che ho amato, perché dopo sette mesi io non riesco a credere che tu possa mentirmi. Ma poi scopro che lei dorme con la tua felpa, quella con cui io passavo le giornate, quella che mi dicevi di mettere quando mi sentivo sola. Poi scopro che ci provi palesemente con lei e che lei ci sta, sorridendo con quel suo sorriso dolce e falso. Per questo crollo e non capisco: ma perché? Noi non stiamo più insieme e tu mi hai già distrutta, perché mentirmi ancora? Io lo so che lei è più bella, simpatica, calma, buona, dolce, ingenua. Lo so che lei sta buona mentre io sono un uragano e distruggo tutto quel che incontro, ma pensaci. Se lei fosse davvero così, ti avrebbe baciato due giorni dopo una rottura di sette mesi? Vedendomi piangere nei corridoi? Quando una settimana prima cenavamo tutti insieme? Io non lo so. Non lo so se alla fine hai capito che è lei quella giusta, se mi amavi davvero come dicevi. So che tutte le cose che non ti ho detto ora mi esplodono in testa, che ho il capogiro, che non riesco a credere che sto aspettando il tuo ritorno quando dovrei solo maledirti. Il problema in questa storia è che tu mi hai salvata. Non sto scherzando o esagerando. Io ero in una situazione orribile e tu, con pazienza, mi hai tirata su, senza lamentarti dei miei crolli. Non te la dimentichi, la persona che è stata la tua unica speranza. E adesso ti vedo tutti i giorni, vicino a lei, e mi sento morire dentro. E' possibile stare così male? Io non ci credevo all'amore, io credevo che i poeti esagerassero, dicendo che quando lo perdi senti come se ti mancasse una parte del corpo. Invece no!, è verissimo! Io mi sento senza gambe per camminare, senza occhi per vedere tutto se non te, senza orecchie per sentire come tutte le amiche provano a tirarmi su. Io credevo davvero in te, e forse ci credo ancora, ma mi sono resa conto troppo tardi che il tuo rialzarmi includeva anche un buttarmi giù con ancora più forza e brutalità. Ti chiedi mai come sarebbe andata? Come andrà? Continuerai ad ignorarmi? A questo punto diresti che non cambio mai, che per ogni affermazione faccio domande, ma ne avrei solo una: mi hai mentito, sull'amore per me o su lei? Per il resto, so che non tornerai ma io ci spero ancora, e questa è la cosa peggiore. E se mai tornassi (anche se non ci sono dubbi: non lo farai) io non esiterei un momento, e questo è orribile. Possibile che da costruttrice di muri molto resistenti quale ero, ora non trovo nemmeno un misero sassolino a farmi scudo?

Ora mi sono imposta di non scriverti, di non pregarti di tornare. No, non ti scrivo e non ti prego, ma ti amo. Credi sia di qualche consolazione?

Nessun commento:

Posta un commento