domenica 18 novembre 2012

L'ultima spiaggia

Spero davvero che almeno questa "lettera" mi possa aiutare a capire. Capire se sono davvero innamorata di te, oppure solo delle belle parole che dicevi e del fatto che mi degnavi di qualche attenzione.
È iniziato tutto così, quel paio di notti passate a dirci di tutto, dalle nostre storie familiari un pochino strappalacrime e altra cazzate. Sì, lo ho detto: cazzate.
Fin dall'inizio mi sono vergognata di te, lo ammetto. La cosa migliore? Te l'ho anche detto (certo, con molto tatto). Ma tu non sei il mio tipo, non siamo compatibili. Io ho bisogno dei miei spazi, non a qualcuno che mi perseguita e non fa altro che voler stare con me. Te l'ho detto e ripetuto, non sono abituata alle manifestazioni d'affetto continue e devo dire che non mi piacciono nemmeno. 
Poi ho conosciuto Sergio. Una parola: perfetto. Legge, anziché giocare ai videogame e fare il nerd (e sei anche troppo cresciuto per non avere degli hobby oltre ai videogiochi, lo sai anche tu); ha dei gusti simili ai miei in molte cose, se non tutte; è gentile e simpatico con me (sì, anche tu lo sei, ma non nello stesso modo); è intelligente e tutto un altro mare di cazzate che non sono importanti, ma lo rendono più compatibile con me rispetto a te. (Certo, in primis non è in classe con me, per fortuna...)
Nel tempo libero non fai niente, e a scuola io sono l'unica cosa che sembra interessarti.
Sergio ha detto i volermi bene e che se non fosse per te gli piacerebbe stare con me.
Ma come devo fare?
Io l'ho capito che questo non è amore.
Amore era con Alessandro, dove ogni volta che si sedeva vicino a me o mi faceva un minimo complimento mi tremavano le ginocchia. Adoravo anche solo chattare con lui e al lavoro facevo in modo di incontrarlo il più spesso possibile. E non ti dico quando mi abbracciava...
Sai quanto tempo ho passato a sperare che lasciasse la sua ragazza e si mettesse con me? Un anno e mezzo. Già...
E ora che siamo amici e ci siamo detti che ci vogliamo molto bene penso a quel periodo con un sorriso da cretina che avevo ogni volta che parlavo di lui. E quando le mie amiche discutevano di lui io lo proteggevo sempre, anche se aveva commesso degli errori o era stato stronzo.
Con te non lo farei mai. Sei pieno di caratteristiche con cui non riesco a convivere, mi dispiace...
E ammetto che ho preso la palla al balzo quando mi hai proposto di scioperare in cambio di un tuo maggiore impegno nei compiti di italiano che non hai MAI fatto. E il cazziatone che ti ho fatto? Magari ti convinco che mi devi lasciare tu e la smetto con questi sensi di colpa che mi distruggono tutta e mi fanno stare male. Già, sto male per te, e non poco...
Mi hai detto che ho solo un difetto: l'amore per lo shopping. Ma se io dovessi scrivere i tuoi Guerra e Pace risulterebbe più corto.
Non ce la faccio, tu non sei fatto per me. Ma come faccio a fartelo capire? Mollandoti di nuovo? E poi così presto?
Non lo so...


F, personcina a cui piace Sergio, non il suo ragazzo

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