domenica 8 luglio 2012

Torno a casa

Torno a casa tra un mese.
Me ne sono accorta oggi, mentre tentavo di organizzare le settimane che mi rimangono a disposizione con tutto quello che voglio fare prima di andarmene.
Non ho potuto fare a meno di pensare a te per un attimo, rendendomi conto a malincuore che sarai un altro rimpianto con cui dovrò fare i conti. Mi ha fatto un po' male, lo confesso, ma probabilmente con il tempo e la distanza ci farò l'abitudine.

Per un attimo ho ripensato a quando sono arrivata qui, poco più di un anno fa, carica di bagagli, sogni e speranze. E' stato allora che ci siamo incontrati io e te.
Io ero arrivata da pochi giorni, tu pure. Complice una cena con amici appena conosciuti, ci siamo trovati seduti allo stesso tavolo, uno di fronte all'altro. Mi sento sempre in imbarazzo con le persone che non conosco, non so cosa dire e per paura di restare in silenzio finisco per parlare troppo o per dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Quella sera però non è successo. E io non mi so ancora spiegare come sia stato possibile.
Probabilmente sei stato te, con quell'aria un po' timida e stralunata. Temevo di essermi cacciata in un'altra situazione imbarazzante, invece non abbiamo fatto altro che parlare per tutta la cena. Abbiamo riso della nostra totale incapacità di parlare una nuova lingua, discusso delle difficoltà burocratiche legate al trasferirsi in un nuovo paese, parlato dei nostri studi, giocato a biliardino, vinto svariate partite (proprio noi, che in due non facevamo un giocatore decente), riso, bevuto, scherzato. Per la prima volta da quando ero arrivata, ho pensato che ero felice e che ero nel posto giusto.
Ci siamo rivisti un'altra volta, per caso, poco tempo dopo. Abbiamo parlato di nuovo, per un attimo ho avuto paura di essere invadente, ma tu non te ne sei andato. Quando mi hai salutato mi hai detto "tanto ci rivediamo, io e te." Ti ho risposto sorridendo che si, mi avrebbe fatto piacere. E il bello era che ci credevo davvero. Ero sicura che mi avresti cercata, che avresti fatto qualcosa per rivedermi, che ci saremmo visti ancora.
La verità è che no, non è successo. E io aspettato una settimana, due, un mese, due mesi, tre mesi. Ho provato a darti occasioni, a renderti le cose facili, ma tu non hai fatto niente e io ho aspettato ancora. Poi mi sono sentita stupida. Stupida per averci creduto, stupida per aver pensato che a uno come te potesse interessare una come me, stupida per essermi illusa un'altra volta.

E' passato quasi un anno ormai, ti penso sempre meno e probabilmente arriverà a breve il giorno in cui smetterò di farlo, ma stanotte ascoltavo una canzone che mi ha ricordato quella sera e ho voluto immaginare come sarebbe andata se mi avessi cercato, se ci fossimo visti ancora. Chissà, magari adesso saremmo qui insieme a decidere cosa fare di queste ultime settimane.
La canzone è finita, sono tornata alla realtà. E la realtà è che non si può vivere aggrappati a qualcosa che non esiste.

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