giovedì 16 febbraio 2012

Per 505

Ogni tanto ti penso.
Io, così forte, ti ricordi? Avevamo fatto una sfida, nella tua città, nella tua Roma che vorrei tanto fosse anche la mia Roma ma non sono fatta per. E poi Roma al contrario si legge Amor ed è da quando ci siamo conosciuti che lo sai che l'amore non è il mio forte. E quindi niente, è la tua Roma e la mia amante.
Mi avevi sfidata a camminare sui sanpietrini ubriaca a Trastevere e io avevo lucidato il mio tacco 12 coccodrillato e ti avevo detto "Nessun problema" ma tu non ti fidavi di me, eri certo di una mia caduta. E invece ho vinto. Diffidente fino all'ultimo, mentre mi dicevi "Cammina davanti a me così ti soccorro il prima possibile". Ti ho dimostrato che io non cado.
Quella sera, quando non sono caduta, quando ho preso qualche storta ma non sono neanche scivolata sui sanpietrini bagnati, quando ho capito di essere immortale, quando mi hai detto "Secondo me hai fatto un patto col diavolo. Non è possibile.", quando ero brilla e quando ti ho guardato negli occhi... ho capito una cosa molto importante: tu avevi paura. Avevi paura di tutto, avevi paura di ricominciare, avevi paura di buttarti. Mentre guidavi ti ho guardato le mani e ho visto che erano bruciate, ti ho guardato il viso e ho visto i solchi lasciati dalle lacrime, ti ho guardato il naso e ho sorriso perché ti avevo rivelato un segreto sul mio naso e speravo di averti fatto sorridere almeno con quello.
E poi me ne sono andata da Roma. Perché le cose belle durano poco, perché dovevo tornare, perché tanto ho lanciato una moneta nella fontana di Trevi e quindi lo sai che tornerò.
E tu alcuni giorni dopo mi hai scritto. Mi hai scritto una cosa bellissima, una cosa carica di affetto, una cosa che non mi aspettavo. Mi hai detto che grazie a me avevi ritrovato la fiducia in te stesso, che ti sentivi potente, che ti eri innamorato e che era solo grazie a me. Che eri di nuovo pronto a far cazzate. E mi hai riempito il cuore di gioia, davvero.
Però non te l'ho mai detto.
Non ti ho mai detto quanto ti voglio bene, quanto ti penso ogni volta che entro al Disney Store, quanto ti penso ogni volta che sento l'odore di fragola, quanto ti penso ogni volta che ci metto mezzo secondo a rispondere al telefono, quanto ti penso ogni volta che penso a "gajardo".
Ormai è passato più di un anno, lo so bene. Era il 7 dicembre 2010.
Ti ho sentito raramente, in questo anno passato.
Sono contenta di averti in qualche modo cambiato la vita.
"Non è detto che chi ti cambia la vita debba poi condividerla con te."
Forse è così. Però continuo a volerti bene.
Come a un fratello, come a un'anima gemella mancata.

La ragazza che si copre sempre il naso nelle foto

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