domenica 19 febbraio 2012

Al solito.

Ciao Marco,
vorrei dirti tante cose stasera e tu mi stai scrivendo e io non so che risponderti quando mi dici che vorresti fare l'amore con me.
Sono felice, tu lo sai. Vorrei urlarti in faccia che t'avrei amato fino alla fine io, e che in fondo ti amo ancora in qualche parte di me, ma dovevi rimanere, ed io ho imparato che per essere felici i ti amo non possono essere seguiti dai 'ma'; sai che lo amo senza ma e che te ne dovresti andare, sai che non ti dirò mai di lasciarmi e che non lo farai mai, so che è sbagliato e che così non si può andare avanti ma sono ridotta a scrivere una stupida mail alle nove e ventidue di una domenica a caso per sfogarmi mentre a te continuo a dire che ti voglio bene e ti vorrei urlare in faccia che sei stato un bastardo, dirti che quando mi piangi sulla spalla mi fai schifo e che mentre io venivo violentata e vedevo morire il mio migliore amico tu dovevi consolarmi, dovevi almeno dirmi che mi amavi, anche se non era vero, magari così tanto per vedere un sorriso, una lacrima in meno; e dirti che la notte che è morto potevi evitare di darmi della troia, che devi smetterla di dirmi quanto ti piaceva stare con me due anni fa solo perché ora sto con un altro e sono mediocremente felice, potevi rendertene conto prima e adesso smettila di dirmi quanto sono speciale. Cresci cazzo Marco, cresci. 
Io sono cresciuta senza la tua mano fra i capelli e ora ne ho un'altra fra le mani e sono felice, come non avrei e avresti mai pensato. Cresci Marco, vedrai com'è difficile farlo da solo, almeno tu non sarai obbligato. Lasciami in pace. 
Rimani.

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