E' la canzone di Ligabue che sto ascoltando in questo momento,
mentre ti scrivo queste parole che mai leggerai. E' la canzone che prima
o poi avrei dovuto dedicarti, sia per il fatto che il tuo nome inizia
per G, sia perché ti rispecchia.
E allora, caro G, che dovrei
dirti? Che sei la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella mia
storia che faceva già acqua da tutte le parti.
Ti ricordo che
la prima sera che ti ho visto mi stavi altamente sul cazzo e non vedevo
l' ora che te ne andavi. La seconda già un po' meno, ma eravamo
ubriachi. La terza ti iniziavo a fissare insistentemente.
Poi
su Facebook hai iniziato a scrivermi, abbiamo continuato a vederci con
la compagnia e mi sei entrato nel cuore. Hai letteralmente spodestato
quello che prima lo occupava.
Non so che fare con te. Abbiamo
diciotto anni, due storie che a quest' età sono fin troppo serie e i
nostri caratteri sono totalmente incompatibili. Perché, allora, non
riesco a stare senza di te? Perché per te lascerei L. e per le altre
cotte che ho avuto no?
Tu vuoi solo scoparmi, me l' hai detto
francamente: "Se fare sesso andrà a rovinare la nostra amicizia ciao
ciao.". Io mi concederei completamente a te, manderei a puttane il mio
orgoglio di donna. Non lo farei con piacere, lo farei con il piacere di
averti, farei qualunque cosa pur di averti. So che e ne pentirò,
rimpiangerò la persona che mi ama, perché tu in sostanza non mi darai
niente, se non il tuo cazzo.
Sono abbastanza grande per
assumermi le mie responsabilità, stavolta non tradirò L, mi sentirei una
schifo di persona. Imparerò dai miei sbagli, imparerò a non dare tutto
alle persone sbagliate.
Io lo so che tu sei una persona sbagliata, ma devo sbatterci la testa, devo soffrire, devo crescere.
Quindi ora facciamo andare le cose come vanno, tu inizia solo a sperare che non mi innamoro.
La tua trombamica.
P.s.
Egoisticamente spero che la tua ragazza scopra tutto e, a costo di
chiudere la nostra "relazione", tu ci soffra come un cane come sto
facendo io ora.
Alta filosofia... specialmente pensando che "Lettera a G" è dedicata a un cugino di Ligabue morto alcuni anni prima, tutto un altro discorso insomma...
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