mercoledì 7 marzo 2012

Sei stato

Sei stato, per gli ultimi 4 anni della mia vita, i miei polmoni. Te lo dicevo sempre, "solo con te respiro davvero". Oggi...oggi respiro da sola. E l'aria non è mai stata così fresca.
Quando ho saputo che saresti partito per Boston, mesi fa, pensavo di cadere, a terra, immobile, e non rialzarmi mai più. Come quel giorno che mi hai detto ti devo parlare e non mi è crollato addosso il mondo, ma l'intero universo. Potevo sentirne il peso sulle spalle, e ad ogni tua parola, ad ogni tuo "ti amo ma non posso più stare con te", "ti amo ma ti farei del male", sentivo quel peso schiacciarmi sempre di più. Fino ad annientarmi. Quante volte te l'ho detto, fammi del male, amami e fammi del male, fammi del male ma resta qui con me. Te l'ho detto ogni volta che da quel giorno in poi i nostri occhi si incrociavano tra la folla e facevano l'amore. Te l'ho ripetuto quando l'amore l'abbiamo fatto noi, corpi clandestini, ancora e ancora, illudendoci di poter tornare per qualche ora a quella vita nostra che ci era sfuggita dalle mani. Siamo stati così per tanto di quel tempo che mi ero abituata, a non arrossire più davanti alla gente che diceva il tuo nome, a non girarmi più quando sentivo qualcuno che indossava il tuo profumo, a crederti solo quando mi dicevi "Noi dobbiamo stare lontani, perché se io ti sto troppo vicino il vicino non mi basta più"
Dobbiamo stare lontani.
Sono andata a vivere in un' altra città, ho conosciuto nuova gente, ho imparato a cucinare e lavarmi i panni da sola. Tornavo a casa a volte, nei fine settimana, e morivo dalla voglia di incontrarti in quel locale, dove ci eravam sfiorati mille volte, e morivo dalla paura di vederti e non voler più fare le valigie la domenica sera. Quando ho saputo che partivi per Boston, dicevo, non avrei mai pensato che mi avresti liberata.
Sei stato tu ad emanciparmi. Sei stato tu a pendere sul serio il "dobbiamo stare lontani" e saltare oltre oceano.
Ci siamo presi, anni fa, nel momento peggiore, e l'abbiamo reso i nostri momenti migliori. Poi, tutto ad un tratto tu hai chiuso tutte le finestre.
Oggi respiro da sola, mi hai aperto una finestra ed è entrato qualche spiffero.
O forse ho preso a spallate la porta per tanto di quel tempo che finalmente si è spalancata. E respiro da sola.
Ti ameró un po', per sempre.

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