martedì 6 marzo 2012

Non ti amo ma

Ciao.
Oramai è quasi un mese che non ci sentiamo. Del resto, non vedo come le cose potrebbero essere diverse: due come noi si incontrano tra le pieghe della notte, mentre le persone normali sognano già l'alba del giorno dopo. Noi no, ed è sempre stato così. Ma forse non dovrei dire "noi", visto che in questi cinque anni ci siamo sfiorati il tempo di un abbraccio sotto il piumone, un bacio sul tuo naso, e poi siamo sempre fuggiti appena sorgeva il sole. Quelle mattine in cui mi rivestivo nella penombra della tua camera e fuggivo, in silenzio, senza svegliarti. Codardia? Forse no, forse era anche giusto così. Erano i tempi in cui non mi capivi, in cui i miei racconti delle mie storie con una donna sempre lontana dagli occhi ma mai dal cuore ti lasciavano interdetto. Adesso non più. Continui a sparire, innamorato di qualcun'altra che io sicuramente non conosco, e che mi auguro solo ti renda felice. Io non potrei mai farlo, con la mia incapacità di pensare in prospettiva.
Però ci sono tante cose che vorrei dirti, e non posso farlo. Perché sarebbe trasgredire alle regole non scritte di due anime che si cercano nella notte, e si trovano raramente. E non hanno tempo per parlarne. E soprattutto, perché io non sono la ragazza che ti saprebbe dire tutto questo.
Non ti saprei dire che quando ti ho visto ho pensato che ti avrei voluto baciare, come se non ci fosse un domani, anche solo per una notte. Che quella notte, quando ti ho guardato negli occhi e ho intravisto il riflesso dell'infinito, fare l'amore con te è stato meraviglioso. Quella notte mi hai salvato la vita, dandomi finalmente l'antidoto per il veleno peggiore dell'universo: gli occhi della persona che ami che si perdono in quelli di qualcun altro. Il mio cuore era altrove, ma tu mi hai guarito.
Non ti saprei dire di quanto ho sognato le tue mani, i tuoi occhi. Per mesi, mentre tu eri sempre altrove, accanto a qualcuna che ti prometteva più di quanto io non potessi mai promettere.
E non saprei come dirti che vedere il tuo numero sul cellulare, dopo mesi, è sempre un mezzo tuffo al cuore. Rivederti e finire a baciarti come se non ci fosse un domani, ogni volta, perché io da te non voglio altro, non potrei volere altro.
Non saprei come raccontarti quanto amo il sentirti ridere di cuore, mentre mi abbracci dopo aver fatto l'amore. Non saprei dirti quanto adoro i nostri discorsi demenziali nel buio, tra un bacio e una scompigliata ai tuoi capelli color del grano. Non saprei come dirti che mi accorgo di un sacco di cose, adesso. Di come anche un tuo bacio prima di sparire nella notte sia importante.
Un tempo mi accusavi di essere innamorata di te. Litigammo. Ferocemente. Adesso non ti poni neanche più il problema, lo sai già che io non mi innamorerò mai di te. E tu farai lo stesso, ovvio. Mi chiedi cosa farò adesso, e non ti so rispondere. Ma se partissi, so che i tuoi occhi azzurri tornerebbero a popolare i miei sogni. Vaglielo a spiegare, alla mia stupida mente, che a volte si può trovare il principe azzurro di cui scrivevi a 14 anni, ma che il vissero per sempre felici e contenti è solo un collage discontinuo di abbracci nel buio, di sigarette, di notti a fare l'amore e di baci di addio il mattino dopo, e di secondi infiniti a cercare la perfezione dei tuoi occhi, e trovarci sempre il prologo di un bacio aspettato per mesi.
Non ti amo, ma.
I tuoi occhi mi hanno rubato l'anima.

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