venerdì 9 marzo 2012

Giochiamo ad amarci?

Ecco, vedi, il problema principale è che continuo a chiedermi cosa ti passasse per la testa in quei momenti. Cosa ti passasse per la testa quando prendevo i tuoi capelli e ci facevo i nodi, quando provavo ad incastrarci dentro tutto il mio amore. Mi chiedo cosa ti passasse per la testa. Ti prendevo i capelli e tu infastidito mi spostavi le mani, come se qualcuno prima di me li avesse toccati in quel modo (qualcuno che non vorresti ricordare, non so), e allora mi guardavi e poi mi prendevi le mani e ci giocavi. Giocavi con le mie mani, con le mie guance, con i miei capelli ma a me di giocare con te non era permesso. Io amavo davvero, non potevo giocare, tu invece di amare non te ne preoccupavi neanche. E mi chiedo se il tuo non fosse solo un voler giocare. Volevi solo divertirti, giusto? Anche tu, come gli altri, volevi solo qualcuno con cui passare un po' di tempo fino a quando non fosse tornato/arrivato quel qualcuno giusto per te, anche tu volevi solo evitare la solitudine.
Ma allora spiegamele le tue parole dolci, spiegami quelle nottate insonni passate a guardarmi, spiegamele. E non dirmi ch'era solo amicizia, perché un amico non passa più giornate mano nella mano con te, non decide di punto in bianco di portarti a Firenze, non ti guarda in quel modo e non cucina torte per te, non si presenta a casa tua con un anello chiedendoti di sposarlo, le labbra di un amico non si avvicinano mai così tanto e i suoi occhi si chiudono pensando ad altre, non a te. Quindi, dato che a suo tempo non hai voluto dirmi "cosa siamo", e di certo non eravamo amici, dimmi cosa siamo stati e io mi farò una ragione di tutto ma lo devo sapere, lo devo capire, ero tua? potevo diventarlo? non lo ero affatto? o lo ero solo tentativamente?
(E, comunque, avresti potuto dirmelo subito, io ti amavo così tanto che avrei potuto fingere di amarti per gioco)

1 commento:

  1. non so nemmeno come dirti quanto profondamente mi abbiano toccato le tue parole... ti abbraccio

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