Una tesina sul
Nulla e presentarmi a mani vuote, senza aver studiato, sarebbe stato
divertente, ma vorrei diplomarmi, quindi forse no.
Vorrei
tanto scrivere una di quelle introduzioni che fatichi a dimenticare, ma
faccio proprio pena se cerco di scrivere qualcosa di vagamente profondo.
Vorrei
tanto scrivere anche sono un'introduzione di merda, ma non ci riesco. E
sai perché? Sai qual è il motivo per il quale sto scrivendo tutto
questo che tra 30 minuti mi sembrerà banale come il paio di ballerine
nere che ho nell'armadio? Sei tu, testina di cazzo. Sì, tu, che vorrei
odiarti così magari non ti penso più.
Mi sei piaciuto dal
primo momento, per mia sfortuna. Anche se sembravi scemo, mi piacevi.
Gli anni poi sono passati, e io, da brava cogliona, una sera, ho bevuto
quel poco che bastava per far crollare quel velo di imbarazzo che mi ha
sempre impedito di approcciarmi comme une femme fatale. E ci siamo
baciati. Non mi aspettavo che mi infilassi subito la lingua, ma sei
scemo, quindi non avrei potuto aspettarmi di meglio ecco. Praticamente
abbiamo trascorso tutta la serata avvinghiati. Ed è stato come aprire
gli occhi, come ricominciare e vedere. Eravamo noi due e basta. Non mi
piace farlo, sbirciare mentre ci si bacia, ma come potevo non guardarti.
E mi ricordo di aver pensato "Sono io, o sono tipo morta e in realtà
sto guardando la scena?". E il rumore dei nostri baci. Cioè, quando li
sento, provo sempre una sensazione di disgusto perchè immagino fiumi di
saliva. Non è il mio caso eh, però c'è gente a cui purtroppo succede di
salivare in modo indecente. Ma poi niente, siamo rimasti i soliti che
litigano per stupidaggini, che si cercano senza veramente cercarsi.
Però
io sabato sera ti volevo mio. Volevo fare l'amore con te. Non sai
quante volte ci ho pensati nudi. Ormai ti conosco, conosco le tue
spalle, il tuo petto, le tue gambe, i tuoi glutei, le tue orecchie, i
tuoi occhi, il tuo naso perfetto, il piccolo spazio che hai tra i denti.
Tu invece non sai niente di me. Non sai la forma dei miei fianchi, non
conosci i miei piedi, non sai quanto sia caldo e accogliente il mio
seno, non sai come le mie gambe siano capaci di afferrarti, non sai
quanti nei io abbia, non sai di cosa siano capaci le mie mani, non
conosci veramente la mia voce, non conosci il mio odore. Non sai nemmeno
che mi bastano due settimane per farti innamorare. Brutto stronzo.
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