Settembre. Un altro semestre accademico inizia e mi ritrovo un'altra volta scaraventata nella routine cittadina.
Un altro capitolo che sta per iniziare, e tu non ci sarai.
L'ultima
volta che ti ho visto indossavi una banalissima t-shirt e i classici
jeans a vita bassa, che col tuo metro e ottanta di altezza e la tua
magrezza latente ti facevano sembrare ancora più sciupato.
Avevi i
capelli corti, le solite, onnipresenti, occhiaie da stress e un pizzetto
del tutto nuovo che avremmo commentato insieme se solo non fosse andato
tutto a rotoli come invece è successo.
Io sono la solita nostalgica
del cazzo, e credo che sarà un mio punto debole fino alla vecchiaia, ma
non riesco a fare a meno di notare che fino ad ora sono andata avanti a
testa alta, affrontando tutto a denti serrati come se potessi reggermi
in piedi da sola...ma la verità è che non ci riesco. Non posso
oggettivamente fare tutto da me e pensare di star sempre bene. Ma non
posso neanche buttarmi alla cieca in un rapporto, e tu lo sapevi.
Sapevi
della mia eccessiva razionalità e di quello che avevo vissuto, del mio
modo di pensare e del mio perenne attaccamento alle parole e ai fatti.
Sapevi della mia permalosità e intransigenza, ma tutti e due passavamo
sopra i nostri reciproci difetti perchè le nostre vite erano parallele e
ci volevamo bene.
Poi sono iniziati i problemi. Perchè io non
riesco a pensare di dover scegliere tra il privarmi del mio modo di
vedere il mondo e il rimanere fondamentalmente sola.
E questa è una
delle cose che non hai mai capito..non hai mai compreso fino in fondo il
mio modo di pensare, e quindi non sei mai riuscito a prevedere un
minimo i miei atteggiamenti, perchè eri sempre troppo preso dai tuoi
problemi, e troppo bastonato dalla vita per renderti conto che il nostro
rapporto era, forse per me erroneamente, l'unica cosa da salvare in
questo schifo di società in cui viviamo. Non basta la superficialità
latente, non basta la crisi e la mancanza di lavoro, non bastano i
rapporti di coppia che si sfilacciano, le corna, l'ipocrisia, gli amici
che scompaiono e la mancanza di valori.
Io mi chiedo, ma non
potevamo semplicemente parlarne? Quando la situazione ci è sfuggita di
mano, non potevamo tirare fuori l'argomento e giocare a carte scoperte, a
costo di litigare pesantemente ma almeno chiarire per bene?
A
questo punto mi domando anche se non sono sempre stata io il problema,
se tu sia completamente diverso dal ragazzo che ho creduto di conoscere
per 9 anni, e che ho sempre ritenuto il mio migliore amico.
Mi manchi
un sacco e il modo in cui abbiamo chiuso i rapporti ormai da anni mi fa
stare male tuttora. Non saprei spiegarti cosa è successo in quel
momento in cui tutto è cambiato, ma ti potrei giurare che non avrei mai
voluto che finisse così.
Evidentemente non la pensavi allo stesso modo.
E'
colpa mia, è colpa tua, è colpa della stupidità di entrambi, delle
incomprensioni o della vita,di quello che ti pare..ma è di nuovo
Settembre e io sono, di nuovo, qui a pensare a te.
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