lunedì 2 settembre 2013

Mi detesto

Mi detesto. Detesto questa dolce e romantica parte di me. E' rivoltante.
Piango, vomito, sto male, per te.
Per colpa tua.
Sei diventato il mio 'tutto' e nemmeno mi conosci bene, perchè tu non mi
fissi, tu non mi controlli come faccio io.
Ti amo tanto quanto ti odio, tanto quanto odio me stessa.
Dopo tutto questo tempo continuo a pensare che tu sia il ragazzo per me.
E mi sento così stupida, perchè è colpa mia, la mia depressione è dovuta alla
mia 'generosità'. Quando sei stata con lei pur sapendo che fosse la mia
migliore amica, il mio cuore voleva esplodere. Quando lei mi chiamò dicendomi
che vi baciaste, scoppiai a piangere, silenziosamente, al cellulare, mentre non
so con quale coraggio le dicevo quanto fossi felice per lei, per voi.
Non potrò mai essere felice per te, tu non puoi essere felice senza di me, non
devi. Sono sempre stata egoista, qual'è ora il problema? Perchè non posso
essere cattiva come sono sempre stata?
Il mo stupido cervello, o il mio cuore malato di te? A chi do la colpa se non
a me stessa.
Non resisto. La mia testa è piena di te, del tuo viso, e del tuo sguardo
esitante e sofferente con cui mi guardi. Come a volermi comunicare il tuo
desiderio, la voglia che hai di stare con me e la consapevolezza di non poterlo
fare.
Odio il modo in cui mi possiedi.
Mi rendi vulnerabile, fragile.
Devo smetterla, di essere una debole, non lo sono mai stata, mi hai cambiata,
mi hai resa peggiore di quel che già fossi.
Cessa di esistere, per favore.

Chissà se adesso sei felice come hai sempre voluto..

Settembre. Un altro semestre accademico inizia e mi ritrovo un'altra volta scaraventata nella routine cittadina.
Un altro capitolo che sta per iniziare, e tu non ci sarai.
L'ultima volta che ti ho visto indossavi una banalissima t-shirt e i classici jeans a vita bassa, che col tuo metro e ottanta di altezza e la tua magrezza latente ti facevano sembrare ancora più sciupato.
Avevi i capelli corti, le solite, onnipresenti, occhiaie da stress e un pizzetto del tutto nuovo che avremmo commentato insieme se solo non fosse andato tutto a rotoli come invece è successo.
Io sono la solita nostalgica del cazzo, e credo che sarà un mio punto debole fino alla vecchiaia, ma non riesco a fare a meno di notare che fino ad ora sono andata avanti a testa alta, affrontando tutto a denti serrati come se potessi reggermi in piedi da sola...ma la verità è che non ci riesco. Non posso oggettivamente fare tutto da me e pensare di star sempre bene. Ma non posso neanche buttarmi alla cieca in un rapporto, e tu lo sapevi.
Sapevi della mia eccessiva razionalità e di quello che avevo vissuto, del mio modo di pensare e del mio perenne attaccamento alle parole e ai fatti. Sapevi della mia permalosità e intransigenza, ma tutti e due passavamo sopra i nostri reciproci difetti perchè le nostre vite erano parallele e ci volevamo bene.
Poi sono iniziati i problemi. Perchè io non riesco a pensare di dover scegliere tra il privarmi del mio modo di vedere il mondo e il rimanere fondamentalmente sola.
E questa è una delle cose che non hai mai capito..non hai mai compreso fino in fondo il mio modo di pensare, e quindi non sei mai riuscito a prevedere un minimo i miei atteggiamenti, perchè eri sempre troppo preso dai tuoi problemi, e troppo bastonato dalla vita per renderti conto che il nostro rapporto era, forse per me erroneamente, l'unica cosa da salvare in questo schifo di società in cui viviamo. Non basta la superficialità latente, non basta la crisi e la mancanza di lavoro, non bastano i rapporti di coppia che si sfilacciano, le corna, l'ipocrisia, gli amici che scompaiono e la mancanza di valori.
Io mi chiedo, ma non potevamo semplicemente parlarne? Quando la situazione ci è sfuggita di mano, non potevamo tirare fuori l'argomento e giocare a carte scoperte, a costo di litigare pesantemente ma almeno chiarire per bene?

A questo punto mi domando anche se non sono sempre stata io il problema, se tu sia completamente diverso dal ragazzo che ho creduto di conoscere per 9 anni, e che ho sempre ritenuto il mio migliore amico.
Mi manchi un sacco e il modo in cui abbiamo chiuso i rapporti ormai da anni mi fa stare male tuttora. Non saprei spiegarti cosa è successo in quel momento in cui tutto è cambiato, ma ti potrei giurare che non avrei mai voluto che finisse così.
Evidentemente non la pensavi allo stesso modo.
E' colpa mia, è colpa tua, è colpa della stupidità di entrambi, delle incomprensioni o della vita,di quello che ti pare..ma è di nuovo Settembre e io sono, di nuovo, qui a pensare a te.