mercoledì 30 maggio 2012

Amore e capelli rossi

Non credo si possa spiegare l'amore, è qualcosa di troppo immenso per poterlo fare. Io stessa, che ho amato, lo giuro, non ne sono assolutamente in grado. La realtà, forse, è che se riesci a spiegarlo sul serio, non ami, se riesci a fire perché proprio quella persona e non un'altra, se riesci a spiegare cosa ami di quella persona, non la ami sul serio.
E allora io scrivo qui su un foglio spiegazzato tra un misto di cenere di sigaretta e inchiostro indelebile di amore, e proprio di amore perché sto pensando a te, e l'unica definizione di amore che riesco a dare sei Tu.
"Cos'è l'amore?" "sei Tu", sei tu per me, perché sei la persona che amo, che amo da tanti mesi, senza sosta. Scrivo di te perché è l'unico modo che conosco per liberarmi, liberarmi dall'amore che si è mutato in tormento. Questo amore ormai è parte integrante di me, o meglio questa disperazione lo è. E' una disperazione senza più lacrime e senza più urla che ha trovato rifugio dentro il mio corpo e non lo vuole più lasciare come un bambino che non vuole separarsi dalla madre.
E immagino, mentre scrivo queste parole, di consegnartele un giorno, un giorno che so non arriverà mai, perché so che farti leggere queste lettere sarebbe un gravissimo errore, in quanto ti perderei del tutto, e già ci manca molto, ma molto, ma molto poco.
Mi piace parlare di te e immaginare di farmi sentire da te, perché questo ti fa apparire meno lontano.
Non so dove tu sia ora, ma non mi importa, non mi interessa cosa stai facendo e se sei con lei, perché mi basta sapere che non sarò l'unica ad amarti ma l'unica ad amarti così sì, perché l'amore non è uguale per tutti, non parlo di qualità o quantità, parlo solo di sentimenti, che ognuno vive a modo suo.
E mi consola solo pensare che questo non cambierà mai e che non incontrerai mai un'altra me con i miei stessi capelli rossi e i miei stessi occhi scuri e io non incontrerò mai un altro te.

Buon proseguimento, buoni sogni, buon arrivederci.

Ancora a Claudio

Ricordo quando piangevo e pensavo "non può finire, non è ancora finita, non è il momento",
Ricordo quando vomitavo perché tu non eri più con me, e ti scrivevo ma tu non mi rispondevi perché erano le quattro del mattino e tu già dormivi,
Ricordo quando il mio migliore amico mi trascinava fuori da casa perché non voleva che stessi a casa a piangere da sola,
Ricordo quando ho accettato e sono uscita con lui, e poi ho vomitato nel bagno di un pub, sono uscita, l'ho abbracciato e lui mi ha portata a casa,
Ricordo, però, quando mi hai chiamata "piccola" la prima volta, io ti ho detto "mi piace quando mi chiami così" e tu mi hai risposto "allora ti chiamerò sempre così",
Ricordo quando ho letto sulla tua bacheca di Facebook una conversazione con una tua amica in cui dicevi che ti avevo fatto cambiare, che speravi mi conoscessero "quest'inverno",
Ricordo quanto ero felice dopo aver scoperto che parlavi di me,
Ricordo il primo appuntamento più brutto e più bello di quest'anno, quando sono salita sulla tua macchina la prima volta, ma abbiamo fatto un incidente,
Ricordo quando i tuoi amici dicevano che ero l'unica che poteva tenerti testa con la birra,
E ricordo quando dicevano che ero l'unica che poteva tenerti testa e basta,
Ricordo quando mi hai chiamata la prima volta e io non ti avevo riconosciuto,
Ricordo quando mi hai detto "ti amo" la prima volta e avevi paura, io ho appoggiato la mia fronte alla tua, ti ho guardato negli occhi e ti ho detto "dillo e basta",
Ricordo quando a casa tua mi sono addormentata sul tuo petto guardando la Tv,
Ricordo quando a casa tua non sapevamo cosa fare perché fuori pioveva e poi finivamo a fare l'amore sul divano,
Ricordo quando mi hai chiamata "amore" la prima volta e io pensavo che non c'era nulla di più bello,
Ricordo quando mi hai stretto la mano la prima volta e io ho pensato che era la sensazione migliore dell'universo,
Ricordo quando ti guardavo arrampicare e pensavo che eri il migliore,
Ricordo quando hai cercato di insegnarmi ad arrampicare,
Ricordo quando mi hai insegnato a fare i filtri con i biglietti del pullman,
Ricordo quando avevo la febbre e tu hai saltato un giorno di scuola per stare con me,
Ricordo quando mi hai detto "sono passati due mesi ed è come il primo giorno",
Ricordo quando mi abbiamo litigato e poi tu mi hai detto "vieni qui", mi hai abbracciata e poi abbiamo fatto l'amore,
Ricordo quando mi hai detto "anch'io andrò a stare a Parigi, ma vorrei che tu fossi con me",
Ricordo quando mi hai fatto una sorpresa e mi hai portato a vedere il film che io volevo vedere da settimane, e non sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei baciato,
Ricordo quando mi chiamavi ad Agosto, che tu eri al mare, e stavamo al telefono fino alle cinque del mattino,
Ricordo quando ti ho urlato "vaffanculo" e poi ho pianto,
Ricordo quando cucinavamo le cose più assurde, cercando di far star bene insieme cose che non potevano starci, come pomodoro e cocco,
Ricordo quando mi hai presentato i tuoi amici,
Ricordo quando mi sono dimenticata il portafogli e tu mi hai detto "non preoccuparti",
Ricordo quando ti ho chiesto "cosa provi per me?" e tu mi hai risposto "io mi sono innamorato di te",
Ricordo quando mi hai detto "io voglio essere speciale per te",
Ricordo quando, in moto, mi stringevo forte a te e non avevo paura di nulla,
Ricordo quando mi hai portato la prima volta in moto e io ero esaltatissima,
Ricordo quando ti disegnavo,
Ricordo quando ti ho dato il primo disegno e tu mi hai detto "lo terrò sempre nel portafogli",
Ricordo quando venivi a casa mia a guardare i film ma poi ti addormentavi ogni volta,
Ricordo la prima volta che abbiamo dormito insieme e poi mi hai detto "svegliarmi stamattina e vederti al mio fianco è stato bellissimo",
Ricordo quando, una volta, mi sono voltata e ho notato che tu mi stavi guardando, sorridendo,
Ricordo quando mi hai chiesto se volevo fare la doccia con te,
Ricordo quando una mattina ci siamo svegliati e abbiamo fatto l'amore due volte di fila,
Ricordo, però, quando mi hai detto "i tuoi messaggi sono come i messaggi di chiunque altro" e "mi sembra di venire sempre al secondo posto",
Ricordo quando dopo avermi lasciata mi hai portata al centro commerciale a comprare il regalo di Natale per tua madre e io volevo piangere, ma non potevo,
Ricordo quando ti chiamavo e fingevo di doverti parlare solo per poterti vedere ancora una volta,
E ricordo quando ho scritto una pagina del mio diario "cinque mesi" e poi l'ho dovuta strappare.

A Claudio

Questa è una vecchia cosa che ti scrissi a dicembre, poco tempo dopo che alla mia domanda "hai preso una decisione?" ho ricevuto la risposta "per farti stare nel dubbio è meglio lasciarci"... Continuo a sognare i tuoi occhi azzurri e continuo a vivere ogni giorno di parole che non potrò mai più dirti.
Vorrei che ci fossi, so che non puoi esserci e che non posso nemmeno scriverti perché dopo il messaggio delirante che ti ho mandato ieri è meglio se evito di cercarti ancora.
Ma vorrei che ci fossi lo stesso, vorrei che stasera invece di Riccardo accanto a me ci fosse il Claudio che io amavo tanto. Vorrei che fossero le tue labbra che bacio e non le sue e che fossero le tue mani a toccare il mio corpo e non le sue.
Vorrei poter parlare con te, di nuovo, ma non mi sembra il caso di chiamarti di nuovo, farti venire fin qui e poi rendermi conto che davanti ai tuoi occhi azzurri io mi faccio piccola e divento impotente. 
Quante cose funzionerebbero meglio se ora tu fossi qua con me, o se comunque ci fossi con la forza della mente. Se potessi scrivermi, dirmi qualcosa, farmi sapere che vorresti anche tu ci fossi io. Ma non è così e io devo farmi forza e andare avanti in qualche maniera, senza di te.
Senza di te. Mi fa così strano dirlo. 
Tu c'eri sempre per me, c'eri ogni volta che avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e con cui sentirmi bene. 
Il modo in cui mi facevi stare tu non lo troverò più in nessuno perché ogni persona è unica e anche tu eri e sei unico. 
Vedo te in ogni gesto di Riccardo... Ogni volta che annuisce, ogni volta che mi abbraccia, che mi dice che vuole starmi vicino, che mi guarda con i suoi occhi marroni che io, non so come, riesco a immaginare siano azzurri come i tuoi.
Il tuo sguardo azzurro mi perseguita, mi fa sentire stupida e insulsa. Cosa sono io di fronte a quegli occhi? Sotto la luce del tuo sguardo?
Su chi è puntato quello sguardo adesso? Spero non sia puntato dentro altri occhi con altre sfumature diverse dalle mie. Io ormai non posso più controllare questo aspetto della tua vita perché non sono più quella che vuoi affianco e quella che ami.
Vorrei esserlo ancora, ma non lo sono più...
Vorrei poterti dire così tante cose che non posso dirti, ho avuto molto coraggio questa volta e tante volte mi sono buttata a dirtele lo stesso sperando in una tua reazione che non ho mai ricevuto, purtroppo.
Vorrei vederti stasera, beccarti, trovarti lì, sentire la tua voce e credere di averti ancora vicino.
Ma tu stasera non ci sarai e non ci sarai più, ogni volta che uscirò tu non ci sarai.
Non ci saranno più i tuoi occhi azzurri a guardarmi e le tue mani grandi ad accarezzarmi, non ci sarà più il tuo naso ad annusare i miei capelli, non ci saranno più le tue labbra morbide sulle mie e non ci saranno più i tuoi capelli e la tua barba da accarezzare. Non ci sarà più la tua schiena che mi chiede i grattini, non ci saranno più le tue spalle da stringere e il tuo petto sul mio. Non ci sarà più niente di tutto questo... Fa un male cane, ma è la realtà.
Sul sedile di quella Peugeot rossa e sul sedile di quella Panda arancione non mi siederò più, non più affianco a te. Non ti girerai mai più quando siamo fermi al semaforo per chiedermi un bacio e non andremo mai più al nostro posto, per stare soli e insieme, vicini e stretti. 
Eri tutto quello che avevo e tutto quello che volevo.
Mi manca tanto anche la tua erre moscia, il tono che dava alla tua voce, il modo in cui quando parlavi dopo un po' che eri stato zitto si sentivano i denti che si scontravano contro gli altri, il modo in cui mi sorridevi e annuivi quando mi dicevi di sì solo per darmi ragione, in modo ironico, la tua espressione di sorpresa... Quando dicevi una stupidata poi mi guardavi, ridacchiavi, mi dicevi "amore sto scherzando" e io ti picchiavo piano, e tu mi prendevi, mi stringevi e mi baciavi. Il modo in cui in silenzio mi guardavi e sorridevi fra te e te. 
Ti sarò sempre grata, anche se ogni tanto avrei preferito non averti mai incontrato quel giorno di quasi fine luglio, perché per la prima volta nei miei diciotto anni mi sono sentita amata sul serio. 
Ti ho voluto tanto, Claudio, e ti ho amato tanto.
Ti avrei dato tanto di quell'amore che tu nemmeno puoi immaginare, quello che ho potuto darti in cinque mesi era solo una piccola parte. 
Ammetto che spero ancora in un tuo ritorno, ma penso che se avessi voluto ritornare da me l'avresti già fatto. 
Spero almeno che potremo rimanere in un rapporto decente e che quando avrò bisogno di una tua parola tu ci possa essere, tu ci voglia essere. Purtroppo io ho bisogno di te e senza di te mi sembra di decadere, di star cadendo e di non arrivare mai a un punto di arrivo, in cui sbatto per terra ma poi mi posso rialzare e riprendere a camminare.
La tua assenza si fa sentire più forte di quella di qualunque altro, e ogni altra persona, per quanto sia brutto da dire, diventa superflua perché tanto tu non ci sei e non mi puoi ascoltare ridere. Raccontare le cose non ha lo stesso sapore se tu non le puoi sentire, e ogni volta che racconto qualcosa faccio finta che tu mi stia ascoltando, perché solo così non perdo la voglia di farlo.
Se solo tu ci potessi essere Claudio...

I miei occhi, anche se molto diversi dai tuoi e non di ghiaccio ma di carbone
Ti guarderanno allontanarti, muoverti, ti veglieranno ovunque ti troverai
Le mie mani ci saranno per accarezzarti il viso quando avrai bisogno di sentirti meno abbandonato
I miei capelli ti aiuteranno a sentire profumi quando il tuo naso avrà bisogno di odori piacevoli e nuovi
Il mio corpo ci sarà per stringerti e scaldarti quando sentirai il gelo, dentro o fuori
La mia voce ti canterà melodie rassicuranti quando avrai paura e ti troverai a dubitare sul da farsi, sulle tue capacità, su quello che sei
Tutto ciò sarà lì per te perché anche se non lo sai, non te ne rendi conto o non lo vuoi vedere, sei una persona splendida
Una di quelle che vale la pena conoscere e che come tutte le persone così non può essere apprezzata da tutti
Perché questo tipo di persone per essere notata e accolta deve essere profondamente capita
Solo un cuore simile, un cuore grande, una mente esploratrice può coglierne l'essenza profonda e farla propria
Non ti lascerò solo nemmeno quando lo vorrai
Non potrò essere con te fisicamente, non mi vorrai 
Ma io ci sarò.

lunedì 21 maggio 2012

Ti odio

Tutto l'odio che provo per te,
Per le tue cazzate,
I tuoi sguardi fiacchi, i tuoi occhi spenti, il tuo sorriso che non arriva mai.

Per tutte quelle volte che mi hai fatto sentire inferiore, stupida, inutile
Per quelle volte che ero un oggetto da deridere e non da amare
Per quelle volte dove il mio corpo non era che un corpo per te.

Per tutte quelle volte dove tu non capivi mentre piangevo lacrime calde, roventi, vere
E tu mi hai sempre trattata da stordita, come se fossi io la stupida

Per quelle volte che tu mi hai tradita con te stesso, lasciandomi sola e nuda chissà dove
Per quelle volte che i tuoi sguardi erano vuoti verso il mondo e le mie parole non erano che accozzaglie di suoni che tu non ti preoccupavi di interpretare
Per tutte le poesie e le perle di bellezza che ti ho regalato
Per tutte le volte che cercavo di dare colore alla nostra relazione
Per tutti i dialoghi andati in frantumi perchè non sei capace
Per tutte le tue sbronze e le tue cazzate
Per tutte le figure di merda
Per tutte le tue debolezze che non mi hai mai mostrato
Per tutte le volte che io ero solo un bastone che poteva andarti bene fino ad un certo punto
Per tutti i miei sentimenti.

Per tutto ciò, io ti odio.
Sono felice che sei lontano da me, non puoi darmi nulla se non ancora umiliazioni.
Umiliarmi era il tuo unico modo per stare con me.

E ti dico vattene da me, dai miei pensieri. Tu non sei l'uomo per me.
Non sei nessuno.

venerdì 18 maggio 2012

You're Everything

"And in this crazy life, and through these crazy times, it's you, it's you, You make me sing. You're every line, you're every word, you're everything." Senti un po', cos'hai intenzione di ricombinare? Cosa pretendi di riavere? Con quale logica e motivo, dopo ben due anni di silenzio alternati da qualche uscitina di poco conto, ti fai vivo? Ieri eri bellissimo, ma non montarti la testa..sono sempre arrabbiatissima con te. O con me? Ho lasciato perdere in questi due anni ragazzi splendidi, e perchè? "Sono emotivamente indisposta..non sono brava con le relazioni, mi spiace". E perchè con te non riesco..perchè perchè perchè. Me l'hai dato tu il colpo di grazia quel 2 giugno 2010, nudi, sotto la doccia. "Sono contento di aver fatto l'amore con la persona che amo, per cui ti amo pensi possa bastare?". Quanto te la sei studiata una frase del genere? No spiegami, come hai fatto..perchè mi rieccheggiano ancora quelle parole, sento ancora quella sensazione tra timidezza e infartino veloce veloce. Non ho portato più nessuno sul mio letto, non mi andava e non mi va. Hai fatto una gran cazzata a lasciarmi per qualche "emozione veloce". Eppure perchè, brutto essere non ce l'ho con te? Perchè ieri sono scesa in un quarto di secondo? Perchè mi mandi la canzone di Pappalardo, Ricominciamo? Quali e quanti problemi hai? Penso di averti dato tanto di me, tanto dell'amore che ho dentro..e che non ho più dato a nessuno. L'ho custodito gelosamente, diventando un cubetto di ghiaccio. Sai che fine ha fatto quel bel cubetto di ghiaccio che mi piaceva tanto? Lo sai? Si è letteramente sciolto, si è dimesso, è sparito. Prendo tanto per il culo le mie amiche, fidanzate da anni e anni e anni..ma con te potrei sopportare anche anni e anni e anni. Anzi, ti dico di più, sono pronta a risopportarti. A ricercarti. A richiamarti. A ribaciarti. A tanti RI-. Ricominciamo? Dimmelo tu.

domenica 13 maggio 2012

Disponibilità

Così ieri ti dicevo che no, non voglio più una storia in cui io sia più disponibile dell'uomo che amo.
Che sono stufa di storie in cui io metto 95 e l'altro 5.

E tu hai detto che non sei d'accordo.
E che sei disponibile.
Anche più di me.

Così ho fatto i conti.
Tu mi proponi una storia in cui possiamo vederci 31 giorni l'anno.
31, se riuscirai a rinunciare ai tuoi momenti di solitudine che per te sono così importanti.
31.

Dopo il tuo lavoro, i tuoi bambini che dovranno essere protetti per almeno 10 anni dall'esistenza di una fidanzata, la tua montagna i tuoi viaggi i tuoi scazzi.

31.

Ora me lo scrivo dappertutto prima di dimenticarmene.

venerdì 11 maggio 2012

Perfette estranee

Non credo di aver più voglia di incontrarti, di capire. Forse non abbiamo mai voluto capirci davvero. È più facile andare avanti così come viene anche se sembra inutile.
Per me almeno è così, per te non lo so, tu sei sempre quella che finge di vivere meglio e non hai mica torto in fondo. Non ci penso più, mi sono stufata di pensare troppo.
Si è sfumato tutto, com'è possibile? Com'è che avviene esattamente? Che ne so io, non so più niente. Sei sempre stata tu quella brava con le parole ma adesso non mi sanno più sorprendere, ecco cos'è. Ti auguro il meglio anche se non lo sai. Dirsi sempre le cose a metà o non dirsele, va sempre così. Perfette estranee, noi.

mercoledì 9 maggio 2012

A Edoardo

Quando penso a te è tutta una paura, mi viene il capogiro.
Vorrei non averti mai conosciuto, se penso a tutte le volte in cui mi hai sconsiderato ..quando io ero solo lì per te, contro tutti i venti forse, ma ero comunque lì per te, sinceramente nuda, senza difese, con tanta vergogna per i gesti un po' istintivi che avevo fatto. E' vero non ero stata in grado di controllarmi, non ero stata in grado di scegliere la giusta compagnia, tutt'ora a volte ho difficoltà a farlo. I tuoi occhi mi guardavano e non dicevano più niente. Non c'era niente. erano insapore, incolore, inodore.. avrei voluto vedere almeno la pietà o la compassione nei tuoi occhi tutte le volte che mi sono presentata davanti a te e ti ho guardato sinceramente, senza difese..come fossi nuda.
Io ti ho voluto anche in quei momenti lì. ogni volta. pure tutte le volte in cui non hai saputo avere un cuore per me. nemmeno la tenerezza.
Io continuavo a cercarti, fisicamente , nei miei pensieri ti tenevo con me.
Ti volevo e non sapevo più come riaverti, ricevevo solo parole nere, carbonizzate. Parole non pesate, sono quelle che si dicono quando non si dà importanza alla persona a cui le si sta dicendo, quelle parole che le dici perchè vuoi sfogarti un po', perchè sai che hai il potere, perchè sai che comunque vada a te non te ne frega più di niente. Per cui ti ho dedicato tempo, tanto, facevo le sei del mattino per te, per vederti suonare. Ballavo , mi muovevo con fiumi di alcol nello stomaco, la vodka appoggiata vicino alla consolle. tu che non mi degnavi di attenzione. appendevo qualche conversazione senza veri nessi a mozziconi di sigarette. sentivo solo l'odore dei cessi dei murazzi, nulla più. lo facevo sperando che le cose poi sarebbero cambiate, che tra la folla tu mi avresti preso la mano, mi avresti voltato e mi avresti sussurrato "voglio venire via con te" e mi piaceva quando me lo dicevi davvero. nonostante il freddo, nonostante fuori nevicasse, io facevo tanta strada per vederti suonare. per amare la tua concentrazione dritta e netta. per amare i tuoi occhi scuri. il tuo sorriso che solo a volte regalavi.
Ricordo ogni attimo, dalle tue carezze, dal modo in cui sapevi guardarmi.
Ma non è abbastanza se ripenso a quando ti incontravo dove non immaginavo nemmeno, e creavi una tensione ineguagliabile. A come con me ti approcci sempre male, come cerchi di evitarmi, come sei bravo ad ignorarmi..e quanto lo eri quando mi rispondevi male, quando mi hai messo tutti i tuoi amici contro.
Edoardo, la cosa che più ho apprezzato di te è stata quando ti sei inventato di aver letto un libro che non esiste per far colpo su di me, le volte in cui mi accarezzavi la mano, mi sfioravi le spalle. Ma tutte le cose che mi hai fatto vedere, caspita, quelle brutte. Quei brutti lati di te, tutti quei momenti in cui mi sono sentita con un coltello nel cuore, in cui mi hai messo in ridicolo . in cui mi hai messo in croce per piccolezze, per quella volta in cui io stavo male e tu mi hai saputo solo rispondere "Frank Sinatra cantava -that's life- "
Ti ho dato tutta me stessa Edoardo, nel bene e nel male. ma ti ho dato ogni sforzo possibile, ogni pillola di sincerità, ogni momento giusto e anche molti sbagliati.
Tu ora cammini con lei, sei al sicuro con lei che è il tuo oggi , il tuo domani e forse anche il tuo dopodomani.
Quando parli con lei le dai consigli letterari come facevi con me? Le chiedi se ha cucinato torte? La vuoi davvero con tutto quel desiderio con cui volevi me?
Ti auguro di camminare vicino a quella felicità che da tanto vai cercando, che sia con lei o con un'altra, che sia da solo.
Te lo auguro perchè voglio essere giusta. Perchè io mi auguro di trovarla, e sono certa che non sia con te. Per questo ho il rancore di non averti voluto mai conoscere, perchè mi sono rovinata ma allo stesso tempo porto quella grande virtù che è la consapevolezza, che ad alcune persone va lasciato massimo un attimo di attenzione, nulla più. Ed io non posso più, non posso più provarci perchè non posso provare interesse nel conoscere una persona che non riesce a vedere neanche una minima parte del bello che c'è in me.
Non posso voler conoscere una persona che si permette di non saper perdonare davvero gli altri. Gli atti possono essere giustiziati, ma le persone, cazzo Edoardo, le persone sono ingiudicabili.
Lo sai che mi piace scrivere, mi piace leggere, mi piace abbandonare le cose quando trovo strade migliori da prendere.
Lo sai che chiunque deve lasciare una strada prima o poi, chiudere una situazione scomoda. Trovare le parole giuste per farlo, anche se non servono più, le parole. Ma le incastoniamo per poter usarle come punto vero di stacco. Abbiamo bisogno di dire delle ultime cose, anche a chi non hai più voglia di ascoltarci anche se non abbiamo più voce per poterle davvero pronunciare, anche se abbiamo paura, anche se ci sentiamo indifesi, nudi, o contro tutti i venti. ma posso tirare un sospiro iniziare a parlare e finalmente, dire tutto quello che penso e indirizzarlo.